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Dental Tribune Italian Edition 01/11

8 Italian EditionAnno VII n. 1 - Gennaio 2011 News Internazionali Dentcubator pronto a schiudersi a una nuova e promettente tecnologia dentale L’editore e presidente di Dental Tribune International Torsten Oemus, a sinistra, il dottor L. Stephen Buchanan, il dottor Marc L. Nevins, Mark Ferber, Barbro K. Brånemark del Brånemark Osseointegration Center di Gothenburg, in Svezia, il dottor Richard Meissen, il dottor Thomas J. McGarry e il General Manager di Dental Tribune Cina Huang Huan, sono stati alcuni tra i molti partecipanti durante la riunione Dentcubator al Greater New York Dental Meeting (DTI / Foto: Fred Michmershuizen, DTA). tatto con metodologie innovati- ve per migliorare le procedure, aumentare l’efficienza o fare qualcosa in un modo che non è stato mai provato prima. Fino ad ora, molti dentisti (con il sogno dell’imprenditore) han- no incontrato un ostacolo: una volta costruita la loro migliore “trappola per topi”, ecco appari- re le necessarie risorse finanzia- rie e logistiche per far prendere loro coscienza della realtà. È qui che entra in gioco Dentcubator. Giunto alla sua terza edizione, Dentcubator racchiude un grup- po di investitori e azionisti pro- venienti da 15 Paesi e 26 diversi Stati. Il loro obiettivo è quello di individuare i progressi più pro- mettenti tra le nuove tecnologie dentali e portare a compimento queste idee. Si tratta di un grup- po d’élite. Tra i molti, conta tra i suoi membri alcuni nomi pre- stigiosi, come William Arnett, Paul Feuerstein, Ron Jackson, Sonia Leziy, Ken Malament Joerg Strub, Mauro Fradeani, Paul Seid, Bill Dickerson, Hoy Maier, Manfred Pfeiffer, Mil- ler Brahm, Gianluca Gambari- ni, Marco Martignoni, e Pedro Leandro e Velasco Rogerio del Gruppo di Velasco in Brasile. Dentcubator ha 10 commis- sioni permanenti che ricevono proposte e le valutano. Solo quest’anno, Dentcubator ha schierato 70 diverse proposte. L’organizzazione non solo ha le idee, ma anche il capitale finan- ziario necessario e le competen- ze manageriali per portare a compimento i nuovi prodotti. Dentcubator è attualmente in fase di prototipazione e test per i diversi nuovi prodotti, che vanno da un nuovo file system endodontico, per la tecnologia avanzata parodontale, a un nuo- vo software. Ancora in cantiere, invece, sono un nuovo sistema di otturazione, una fresa fatta di un materiale completamente innovativo, e un certo numero di biomarcatori. Nel corso di questo Grea- ter New York Dental Meeting (GNYDM), Dentcubator ha tenuto la sua terza riunione annuale. Da notare la presen- za, tra gli altri, di L. Stephen Buchanan, Marc L. Nevins, John T. McSpadden, Richard Meissen, Lorne Lavine, Thomas J. McGarry e Barbro K. Bråne- mark del Brånemark Osseointe- gration Center di Gothenburg, Svezia. I membri di Dentcubator hanno detto che New York è la location più giusta per il gruppo, dato il ruolo del GNYDM come primo meeting internazionale del dentale negli Stati Uniti. I leader del gruppo hanno espresso gratitudine agli orga- nizzatori di GNYDM per averli aiutati a diffondere il messaggio su ciò che Dentcubator porta avanti. “Dentcubator ha rice- vuto un numero enorme di pro- poste di quest’anno, grazie alla pubblicità che abbiamo ricevuto attraverso l’esplosione di e-mail che GNYDM invia ai suoi soci”, ha dichiarato il presidente di Dentcubator. “Per nostra gio- ia, abbiamo ricevuto risposte anche da alcuni Paesi lontani come l’India, dicendo che aveva- no avuto notizie di Dentcubator proprio grazie al servizio e-mail di GNYDM”. I dentisti che vogliono pre- sentare proposte per Dentcu- bator sono invitati a contattare il gruppo scrivendo a: ideas@ dentcubator.com. Fred Michmershuizen, DTA Storicamente, i migliori pro- gressi nella tecnologia dentale non sono nati da fanatici dell’in- formaticadeidipartimentiR&D (Ricerca & Sviluppo), ma piut- tosto dal lavoro quotidiano del dentista nel suo Studio. Questo forse perché quasi tutti i denti- sti sono dei pensatori: cercano costantemente di venire a con- “Mercurio zero”, un Forum parlamentare nazionale contro un pericolo sottostimato Su iniziativa del deputato Sci- lipoti, ad aprile è stato costituito il Forum Nazionale “Mercurio Zero” (www.mercuriozero.org), Comitato parlamentare di cui Raimondo Pische (presidente dell’Accademia Internazionale di odontoiatria Biologica AIOB) è stato nominato Responsabile nazionale, che si propone di sen- sibilizzare l’opinione pubblica e la classe medica sul problema “mercurio” e patologie corre- late. Il Forum presenta una campagna di informazione sul territorio nazionale attraverso conferenze dedicate (la prima si è tenuta a Milano a settembre), con cadenza mensile. In particolare, il Forum pone l’attenzione sulle problematiche legate all’uso dell’amalgama dentale, costituito per il 50% da mercurio. Pur essendo conside- rata sostanza pericolosa e rifiu- to tossico-nocivo, continua ad essere utilizzata quale presidio medico per le otturazioni odon- toiatriche grazie alla supposta, inesistente, stabilità biochimica allorché posizionata in bocca. La tossicità del mercurio e dei derivati mercuriali è ormai acclarata; abolito l’uso di ter- mometri e sfignomanometri al mercurio (seppur l’uso di tali strumenti non configu- rasse un pericolo diretto per l’organismo); è indagato l’uso del mercurio nei vaccini quale responsabile di patologie neuro- tossiche e di autismo nei bambi- ni; sono inoltre in discussione, a livello mondiale, l’inquinamen- to ambientale (soprattutto delle acque) da mercurio e le proble- matichelegateallosmaltimento. Eppure c’è chi ancora inspie- gabilmente difende, anche a livello istituzionale, l’uso delle otturazioni in amalgama che, moderno cavallo di Troia, por- tano a pochi centimetri dal cer- vellolasostanzapiùneurotossica in assoluto. Prove scientifiche, anche filmate, dell’instabilità del mercurio nell’amalgama e dell’azione tossica sui vari organi, soprattutto sul cervello, abbondano, eppure inspiegabili interessi ne sostengono ancora produzione e utilizzo. La classe odontoiatrica dovrebbe forse attivare risorse maggiori all’attenzione sui sin- tomi, sindromi e patologie che colpiscono soprattutto gli ope- ratori del settore che incauta- mente trattano l’amalgama nel posizionamento, nella limatura dei monconi e nella rimozio- ne non corretta. Categoria che dovrebbe conoscere i meccani- smi di inattivazione dei gruppi sulfridilici degli enzimi e l’in- terferenza con il metabolismo e le funzioni cellulari da parte del mercurio. L’intossicazione cronica da mercurio (non rico- noscibile ai normali esami ema- tochimici per quell’effetto che ho definito “paradosso”, per la capacità del mercurio di seque- strarsi nella matrice interstizia- le) si manifesta sotto forma di cefalea, eccitabilità, irritabili- tà, tremori, depressione, fatica cronica, insonnia, instabilità emotiva, perdita di memoria, disturbi vasomotori, deficit neu- rosensitivi, dermatosi, tendenza suicidaria, predisposizione a malattie cronico degenerative del sistema nervoso centrale quali Sclerosi Multipla, Parkin- son, Alzheimer ecc. Sintomi e patologie cui sono più esposti gli odontoiatri e il personale ausiliario, primi veri “pazienti” di una entità patobio- grafica, il micromercurialismo, misconosciuta e sottovalutata, che dovrebbe rientrare fra le malattie professionali. Raimondo Pische www.mercuriozero.org Un virus sessuale per salvare dalla morte per cancro orale Yvonne Bachmann, DTI “I pazienti che soffrono di alcuni tipi di tumore della testa e del collo hanno più pro- babilità di sopravvivere dopo il trattamento se il tumore è stato causato dal papilloma virus (HPV)”, così sostengono gli scienziati dell’Università di Sydney in Australia. Secondo la loro ricerca, pub- blicata sull’ultimo numero del British Journal of Cancer, i pazienti con tumori alle tonsil- le e alla base della lingua, HPV positivi, sono quattro volte meno soggetti alla probabilità di morire rispetto ai pazien- ti i cui tumori non seguono da un’infezione da HPV. Inoltre, il cancro ha tre volte in meno la probabilità di ripresentarsi sul sito primario nei pazienti con tumori HPV positivi. Gli scienziati hanno esami- nato 198 pazienti australiani con tumore avanzato dell’oro- faringe per una media di due anni. I pazienti avevano già subito un intervento chirur- gico o erano stati sottoposti a radioterapia. DT pagina 9