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Dental Tribune Italian Edition

12 Speciale Italian EditionAnno III n. 1 - Febbraio 2011 Olivi e DiVito: la tecnica PIPS Uno strumento nuovo ed efficace Al Congresso nazionale della Sie di novembre, la tecnica PIPS (nuova tecnica endodontica che, con l’Er:Yag Laser a completamento di sistemi manuali o mec- canici convenzionali, può con efficacia detergere, decontaminare e rimuovere il biofilm batterico del canale) è stata accolta con grande interesse, come vera novità presentata in molte relazioni successive. Ne parliamo con i due diretti in- teressati, i professori Giovanni Olivi ed Enrico DiVito. Ve lo aspettavate o il risultato della relazione e dell’artico- lo pubblicato a novembre su Endo Tribune è andato oltre le previsioni? E.D.V.: Sapevamo che la tecnica PIPS era qualcosa di diverso, una tecnica unica e rivoluzionaria per l’Endodonzia, e che avrebbe creato tanto fermento. Quello che non sapevamo era che sarebbe stata accettata così velocemente. G.O.: Siamo stati piacevolmente sorpresi dall’interesse che han- no dimostrato molti colleghi della Sie. Conoscendo la qualità dell’Endodonzia italiana (ma anche la diffidenza verso il laser), il successo ha dato maggior peso al lavoro scientifico del nostro gruppo compiuto in tanti anni. Si può dire quindi che i tempi sono maturi per questa tec- nica e in genere per l’utilizzo del laser nelle sue specialità qui in Italia e nel mondo? G.O.: La tecnologia laser è molto avanzata in questi anni, le tec- niche si sono affinate in tutti i campi di utilizzo. Ma oggi esiste soprattutto la possibilità di una formazione adeguata; tutto ciò rende più sicuro chi decide di avvicinarsi al laser. Sì, i tempi sono maturi. Quali possono essere i consigli per i colleghi che si accostano a questa tecnica, e quali per chi ancora non ha ancora adottato il laser nel proprio Studio? E.D.V.: I tempi di questa innova- zione sono perfetti! Sia i dentisti generici che gli specialisti aveva- no bisogno di un migliore sistema per l’irrigazione e la disinfezione endodontica. L’applicazionedelprotocollolaser PIPS,seutilizzatocorrettamente, migliora in modo significativo la riduzione del carico di batteri e biofilm rispetto a qualsiasi altra tecnica che i dentisti attualmente utilizzano. G.O.: Il mio consiglio ai colle- ghi è di aggiornarsi attraverso congressi, corsi e workshop. Per chi già utilizza il laser ci sono i Master, come il nostro a Genova, che in due anni forma e perfe- ziona in tutti i campi d’utilizzo, dall’Odontoiatria infantile alla Chirurgia implantare. Per chi ancora non utilizza il laser, consiglio di parlare con chi, come noi, è così entusiasta di quello che ogni giorno mette a disposizione dei pazienti, ossia tecnologia e trattamenti d’avan- guardia. Esistono anche corsi di formazione indicati per i neofiti. Il futuro è qui e ora! Quali sono i vantaggi pratici che adotta questa tecnica e quali le difficoltà per lo Stu- dio dentistico? E.D.V.: I vantaggi della tecnica PIPS sono un’efficace apporto di irrigantinelsistemacanalare,tri- dimensionalmente. Un altro van- taggio è la capacità di consentire una preparazione minimamente invasiva senza compromettere la detersione e la decontaminazio- ne, da batteri e biofilm. Questo richiede, tuttavia, una formazio- ne specifica e la pratica da parte dei dentisti per far funzionare correttamente questi laser. Pensate realisticamente che questa tecnica sia solo per endodontisti o anche valida per il generico, che comunque fa tantissimi interventi endo- dontici? G.O.: Sicuramente per entrambi, perché qualità del lavoro vuol dire riservare ai pazienti un trat- tamento superiore. La tecnologia laser, così come la microscopia e molte altre tecnologie d’avan- guardia, conducono a un elevato standard di terapia che il clinico oggi può e deve offrire ai propri pazienti. L’impegno economico e le difficoltà di apprendimento quali ritorni hanno nei con- fronti dello Studio e quali nei confronti del paziente? E.D.V.: I vantaggi dell’apprendi- mento e della diffusione di que- sta tecnologia laser per i nostri pazienti vale il tempo e i soldi investiti. Il medico è in grado di offrire ai suoi pazienti una preparazione meno aggressiva rispetto alle tecniche convenzio- nali, tempi di guarigione ridotti (per la biostimolazione laser) e tempi di esecuzione ridotti con risultati ottimali. È un doppio successo, sia per il dentista sia per il paziente. Come vi siete conosciuti e quando è iniziata la vostra collaborazione? E.D.V.: Il dr. Olivi ed io ci siamo incontrati 4 anni fa durante un simposio sul laser odontoiatrico ad Huntington Beach, Califor- nia. Avendo gli stessi interessi e una comune esperienza, siamo subito diventati ottimi amici e colleghi. Io lo rispetto moltissimo come esperto di laser e sono dav- vero fortunato di aver incontrato una persona come lui e di poter collaborare insieme. Come nasce l’amore per il laser e quando per la sua ado- zione in Endodonzia? E.D.V.: Chi mi conosce può dire quanto io sia davvero un appas- sionato di odontoiatria e quan- to ami il mio lavoro. I laser mi hanno sempre incuriosito. Sette anni fa ho iniziato a sperimen- tare nuovi modi per applicare i laser in Endodonzia. Ho capito che una delle proprietà del laser pulsato Er:YAG erano i fenomeni fotoacustici o fotomeccanici, e che erano stati ancora poco esplorati in odontoiatria. Dopo diversi anni di sperimen- tazione e ricerca, con l’aiuto di molto lavoro di squadra, ho creato una società di ricerca, la MDATG. Insieme abbiamo disegnato una punta nuova per l’Endodonzia, abbiamo eseguito molti esperi- menti, applicando poi modifiche al nuovo disegno, in grado di sfruttare al meglio i fenomeni fotoacustici dell’energia laser, riducendo gli effetti termici indesiderati; questo ha permesso di incrementare la propagazio- ne delle onde dei liquidi (stre- aming) nel sistema canalare tridimensionalmente, sfruttando l’energia fotoacustica delle onde e dei fotoni laser per l’attivazione degli irriganti, appunto “PIPS”. Il resto della storia del laser è quello che abbiamo presentato al Congresso Sie di Verona. G.O.: L’amore per il laser è solo un aspetto di quello per la profes- sione. Un’espressione americana “seeing the light” esprime quello che ogni giorno mi diverte di più: laser e microscopio... è come con- tinuare un gioco! Enrico DiVito e Giovanni Olivi.