Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Dental Tribune Italian Edition

3 Italian Edition Anno VII n. 2 - Febbraio 2011 News e Commenti Attenzione continua per i pazienti, a casa come nel suo studio *rispetto ad uno spazzolino manuale tradizionale. Referenza: 1. Data on file, P&G. © 2010 P&G PGW-3023B Per maggiori informazioni visitare il sito oralb.com Una raccomandazione per una salute orale che dura nel tempo. Raccomandare lo spazzolino elettrico Oral-B® è uno dei migliori modi per aiutare i suoi pazienti a raggiungere una salute orale a lungo termine. Ecco perchè lo spazzolino elettrico Oral-B® può aiutare i suoi pazienti: Rimuove fino a due volte in più la placca*• Riduce le gengiviti migliorando la loro• salute gengivale Sviluppa una miglior attitudine allo spazzolamento• Pulisce gentilmente lo smalto, le gengive e i• lavori dentali Oral-B® lo spazzolino ele rico più raccomandato al mondo dai dentisti P11228.03 ITA PrintAd 210x280.indd 1 24/9/10 17:06:07 Aso (assistenti): forse “angeli di Studio odontoiatrico” DT pagina 1 In questi anni si è inoltre spes- so fatto riferimento alla qualità espressa dalla libera professione, che è sostanziale, non percepita, raggiunta grazie agli aggior- namenti dell’odontoiatra, ma anche all’evoluzione del team nel suo insieme. In sostanza, la qualità di una cura dipen- de fortemente anche da come lo Studio monoprofessionale è organizzato, nella sterilizzazio- ne degli strumenti, nel “ricevi- mento della pazientela”, o nelle pratiche attinenti la radiologia. Ma è l’intima “compliance” che l’odontoiatra raggiunge con il suo Assistente nella cura del paziente alla poltrona che esalta il ruolo dell’Aso, senza il quale oggi, a certi livelli, sarebbe pra- ticamente impossibile esercitare la professione. Nel contesto del suo cambia- mento, potrebbero cambiare già nei prossimi mesi anche alcuni contenuti della funzione Aso. Fino a poco tempo fa, soprattut- to se l’assunzione non avveni- va a mezzo di un istituto quale l’apprendistato, l’apprendimento culturale e la pratica professio- nale avvenivano in trincea (leg- gi, nello Studio odontoiatrico) per conto del dentista. Nel tem- po, soprattutto grazie a realtà locali di Andi (come le Sezioni di Como e Genova) sono stati organizzati corsi di formazio- ne e aggiornamento che hanno condotto ad una significativa omogeneità del curriculum for- mativo di centinaia di assistenti. Gli Aso da molti anni hanno un CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) anche per il mansionario, riconducibile a quello stipulato tra Andi e Sin- dacati, e fatto proprio da Conf- professioni. Un contratto ora in fase di riformulazione. Se il nuo- vo testo tarda ad essere proposto anche alla parte datoriale è per le profonde riflessioni fatte in un momento di grande trasfor- mazione nella contrattualistica, anche del personale dipendente. Quanto a stravolgimento di rap- porti e relazioni tra parti inte- ressate, basta ricordare, a mo’ d’esempio, quanto avvenuto per FIAT a Mirafiori con quello che ne sta seguendo. Nel contesto di tale cambiamento, anche il welfare di sostegno per il per- sonale ausiliario sta per esse- re migliorato, con probabili e maggior rimborsi per le presta- zioni odontoiatriche e sanitarie anche per il personale di Studio. Con sempre maggior intensi- tà, il Ministero della Salute ha cominciato a interessarsi al ruo- lo degli Assistenti, che in virtù delle delicate funzioni espletate nel quotidiano, vorrebbe portare sotto il proprio “controllo”, e del Coordinamento Stato-Regioni, almeno per quanto concerne l’aspetto formativo. In conseguenza di questi ulti- mi “movimenti”, si addensano all’orizzonte nubi preoccupanti. Chi provvederà alla professio- nalizzazione degli Assistenti? L’Università, con il rischio di una laurea breve, piuttosto che la parte datoriale con le Associa- zioni di categoria o gli Enti bila- terali? A fronte della maggior professionalizzazione (ammes- so che ve ne sia bisogno) quali oneri economici e burocratici deriverebbero per la professio- ne in una fase di gravissima recessione che ha portato Conf- professioni a definire una cassa integrazioneinderogaperilper- sonale degli Studi professionali, cosa impensabile fino a qualche anno fa? E che dire di talune Regioni che vorrebbero attribu- ire agli infermieri ospedaliere, a livello di pronto soccorso, com- piti per la “cura di emergenza” anche in ambito odontoiatrico, che parrebbero sconfinare con il ruolo precipuo dell’Assisten- te rispetto quello del medico e dell’odontoiatra? La metamor- fosi della professione odontoia- trica (e in particolar modo dello Studio monoprofessionale) porta con sé anche queste preoccu- panti tematiche, anche se tor- na il richiamo “romantico, ma non troppo” dell’Assistente che a fianco dell’odontoiatra condivi- de un’avventura quotidiana uni- ca, viste le peculiarità che una professione libero-professionale comporta. Peculiarità tali che un den- tista ebbe a dirmi che forse il termine Aso poteva stare per “angelo di Studio odontoiatri- co”. Con tale riferimento, forse un po’ troppo sdolcinato, voleva evidenziare alcuni aspetti del ruolo dell’Assistente: disponibi- le a quella flessibilità di orari che si tramuta in sacrifici per la vita privata, e, in sostanza, per la propria vita, per affrontare insieme la crisi in atto. Roberto Callioni