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Dental Tribune Italian Edition

7 Italian Edition Anno VII n. 2 - Febbraio 2011 Attualità Via libera all’uso di emocomponenti anche da parte degli odontoiatri del Piemonte DT pagina 1 che richiederà la convenzione ed effettuerà la “processazione” del sangue sotto il controllo, per quanto “a distanza”, del Servizio Trasfusionale. Mentre Lombar- dia e Veneto hanno lasciato alle aziende fornitrici dei kit (cen- trifughe e materiale monouso) l’attività, o meglio, la forma- zione dell’odontoiatra, cui verrà rilasciato l’attestato di avvenuto apprendimento, il Piemonte, in controtendenza, ha riservato il percorso formativo all’Azien- da ospedaliero-universitaria S. Giovanni Battista di Torino e, per quanto attiene allo speci- fico settore odontoiatrico, alla Dental School, Centro d’eccel- lenza per assistenza, didattica e ricerca in campo odontosto- matologico, specificamente isti- tuzionalizzata ai fini formativi. L’“anomalia” del Piemonte avrà certamente conseguenze inte- ressanti per gli odontoiatri della regione. Da un punto di vista operativo, il professionista dovrà dunque interfacciarsi con un Ente sito a Torino, con eviden- ti disagi per chi non risiede nel capoluogo. Sotto questo profilo, stanno meglio quelli del Nord- Est, più “coccolati” dalle azien- de di settore, in grado di offrire il servizio di formazione presso l’ambulatorio del richiedente tramite specialisti o persona- le ad hoc. Tuttavia, la soluzio- ne piemontese presenta anche aspetti positivi, che in un’otti- ca più lungimirante potrebbe- ro superare di gran lunga gli apparenti svantaggi. Il fatto di aver centralizzato la formazio- ne presso un Ente universita- rio implicherà che nel corso di formazione si spiegherà non solo come usare i kit commerciali, ma soprattutto come effettuare prelievi, protocolli, tracciabilità e quanto afferisce la normativa sul sangue. In quest’ottica riteniamo, per- derebbe significato l’annosa e cavillosa questione se l’odonto- iatra (che non sia pure medi- co) possa o meno effettuare il prelievo: è evidente che se sarà finalizzato alla preparazione dell’emocomponente e l’odonto- iatra avrà svolto con profitto il corso presso la Dental School, ottenendo la convenzione col Servizio Trasfusionale, il prelie- vo costituirà un atto legittimo in quanto oggetto di specifico apprendimento e autorizza- zione. Di ben diversa caratura appaiono, invece, taluni proble- mi che troveranno soluzione con l’operatività della procedura. Ad esempio, le Delibere prevedo- no che il prelievo debba essere svolto in asepsi e, nell’ipotesi di utilizzo di sistemi aperti, siano eseguiti controlli di sterilità a campione con una percentuale di almeno 1 su 10. Se il sistema usato per la pre- parazione ambulatoriale degli emocomponenti non è struttu- rato a circuito chiuso, le Delibe- re prevedono controlli di qualità potenzialmente distruttivi del prodotto finale, viste le piccole quantità spesso ottenute ed uti- lizzate per la medicina rigenera- tiva ed in particolare in campo odontoiatrico. Pochissimi i kit in commercio aventi le caratte- ristiche del sistema chiuso: pur essendo operatore-dipendente, il sistema è in grado per lo più di assicurare la lavorazione dell’emocomponente in condi- zioni di asepsi. A nostro avviso, le azien- de dovranno dunque lavora- re intensamente per rendere i prodotti sempre meno difficili da usare (“idiot proof”, come si dice in Usa) e l’operatore sani- tario dovrà essere addestrato ad ottenere performance di produ- zione sempre più standardizza- te. L’odontoiatra, da parte sua, dovrà scegliere l’utilizzo dei vari sistemi avendo sempre in mente la salute del paziente, legata, nel caso di specie, alla qualità del prodotto finale sotto il profilo della sicurezza ma anche d’ effi- cacia. L’opinione diffusa è che il futuro sarà costituito da sistemi che, pur gestibili ambulatorial- mente (centrifughe), abbiano un livello d’automazione tale da rendere ininfluente l’intervento dell’operatore sanitario per otte- nere un emocomponente sicuro, fresco, di qualità e “processato” nell’asepsi più totale: cosa per altrorichiestadallenormetecni- che(inprimisilDecretoMiniste- ro Salute 3 marzo 2005) vigenti. Stefano Fiorentino