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Dental Tribune Italian Edition

11 Italian Edition Anno VII n. 4 - Aprile 2011 Teknoscienza ADV LIGHTWALKER-2.indd 1 30/03/11 09.07 Un nuovo strumento per poter prevenire il bruxismo: il Botox? New York / Londra: Il Botox è una proteina deri- vata dalla tossina botulini- ca iniettata sotto la cute per minimizzare o appianare le linee e le rughe del viso. Secondo un esperto, potreb- be essere anche utilmente adoperato per evitare il bru- xismo. Scrivendo sul Grin- za International Journal of Wrinkles, David Castillo ha spiegato che in casi gravi, la proteina può essere un metodo efficace nel tratta- mento di tale disturbo. Ha dichiarato infatti: “Com- mercialmente molto usato per le applicazioni di chirurgia estetica, il botulino indeboli- sce i muscoli della mascella, in modo da disabilitarli e preveni- re che questo causi il movimen- to di digrignamento dei denti”. Come afferma Castillo, se non trattato, il digrignamento può essere “estremamente dannoso” per lo stato generale della salute orale di una persona, tanto che tale abitudine potrebbe portare anche a un’eventuale perdita dei denti,nellecircostanzepiùestre- me. Anche se il Botox potrebbe venire usato come trattamen- to utile per i gravi casi di bru- xismo, gli esperti consigliano comunque l’adozione di una die- ta più sana, riducendo i livelli di stress e assumendo integratori vitaminici, come il magnesio, la vitamina B5 e il calcio. La terapia più popolare rima- ne tuttavia l’utilizzo del bite durante la notte. Anche se il suo uso non scon- figge il bruxismo, i denti del paziente e le sue articolazioni mascellari rimangono comun- que protetti dagli effetti collate- rali dannosi del digrignamento. Secondo l’Associazione per il bruxismo, circa una persona su dieci ne soffre, ma è abbastanza raro che ai pazienti venga pre- scritto il Botox per aiutarli ad attenuare le conseguenze del digrignamento. Lisa Townshend, DTI Nel 2010 l’Aifa, Agen- zia Italiana del Farmaco, all’approvazione del regime di fornitura, ha classifica- to l’azoto protossido come C-OSP. Dalla classificazio- ne derivava la necessità di utilizzo solo nelle strutture ospedaliere. Andi ricorda come la seduta odontoia- trica in sedazione cosciente non è stressante per bim- bi già considerati ansiosi, liberandoli in realtà da una paura condizionante e riba- dendo così la necessità di riclassificare il prodotto per poterlo commercializzare agli Studi odontoiatrici. L’1 e 2 febbraio, la Com- missione Consultiva Tecni- co Scientifica (CTS) per la valutazione dei farmaci ha emanato un testo sull’uso extra-ospedaliero del pro- tossido d’azoto che ne con- sentirebbe l’utilizzo agli odontoiatri. Il condizionale è d’obbligo, perché molte ditte di gas medicali nega- no le bombole agli Studi “nell’attesa di una pubbli- cazione ufficiale”. Questa impossibilità d’impiego è grave sia per gli odontoia- tri, perché limita la scelta terapeutica, sia per i pazien- ti, esclusi dalla tecnica di sedo-analgesia cosciente, ed è una situazione allarmante per soggetti “a rischio”, in cui stress e ansia possono indurre manifestazioni cli- niche pericolose, aggravare quadri clinici complessi e causare reazioni avverse. Sollecitata da Andi, il 24 marzo Aifa ha comunicato che la modifica di forni- tura da OSP (Ospedaliero) a USPL (ambulatoriale o domiciliare sotto respon- sabilità del medico) per alcune confezioni di azoto protossido è in pubblicazio- ne sulla GU. Subito dopo, le confezioni interessate dalla modifica potranno essere dispensate su ricetta dello specialista odontoiatra. Fonte: Newsletter Andi Informa on-line Protossido d’azoto; ok all’utilizzo nello Studio