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Dental Tribune Italian Edition

26 Speciale Italian EditionAnno IV n. 1 - Aprile 2011 Il ruolo di Water Pik nell’igiene orale domiciliare A. Genovesi, C. Lorenzi, O. Marchisio, C. Sanavia, L. Giacomelli, F. Bisacchi, M. Ricci, G.M. Nardi, SISIO Working Group* *SISIO working group: Maurizio Amandolini, Federica Bisacchi, Roberta Casula, Federica Colombo, Raffaella De Falco, AnnaMaria Genovesi, Luca Giacomelli, Chiara Lorenzi, Olivia Marchisio, Gianna Maria Nardi, Massimiliano Ricci, Consuelo Sanavia. Riassunto Obiettivi: Questa analisi si pro- pone di identificare le principali evidenze della letteratura a oggi disponibili sull’idropulsore Water Pik e, alla luce dei risultati clinici, discutere il possibile ruolo dello stesso in un protocollo di igiene orale domiciliare. Materiali e metodi: Il gruppo di lavoro, dopo aver analizzato la letteratura a oggi disponibile su Water Pik, ha identificato i lavori piùrilevanti,conparticolareriferi- mento a studi clinici sperimentali. Risultati e conclusioni: Questo studio suggerisce un maggiore utilizzo di Water Pik nell’abi- tuale igiene orale domiciliare in aggiunta allo spazzolamento. È inoltre possibile ipotizzare l’inizio di un nuovo ciclo di valutazioni checomportisianuovitrialsclini- ci randomizzati sia studi condotti in uno scenario di pratica clinica. Parole chiave: Igiene orale; irri- gazione; Water Pik Introduzione Negli ultimi anni, un nume- ro sempre maggiore di evidenze ha suggerito come un eccessivo numero di spazzolamenti pos- sa determinare un danno delle superfici dentali(1) . Nonostante il rapporto rischio/beneficio sia ampiamente favorevole(2) , l’at- tuale ricerca clinica nel campo dell’igiene orale domiciliare si sta sempre più orientando verso la ricerca di metodi alternativi per la rimozione della placca batteri- ca, in modo da ridurre il numero di spazzolamenti quotidiani(3) . Il Water Jet, noto anche come irrigatore dentale o idropulso- re, è stato introdotto nella prati- ca clinica nei primi Anni ’60(4) . Questo tipo di intervento è stato ampiamente valutato nel corso di studi clinici, condotti in diffe- renti popolazioni di pazienti. La maggior parte di tali studi, tutta- via, ha riguardato un singolo tipo di Water Jet (Waterpik® dental water jet, Water Pik, Inc, Fort Collins, CO)(4) . L’obiettivo di que- sto lavoro è identificare le princi- palievidenzeaoggidisponibilisul Water Pik e, alla luce dei risultati clinici, discutere il possibile ruolo di Water Pik in un programma di igiene orale domiciliare. Materiali e Metodi È stata condotta una ricerca nei principali database di letteratura scientifica (PubMed e Science- Direct) utilizzando “Water Pik” come parola chiave. I risultati sonostatiampliatisullabasedelle conoscenze degli autori e dei rife- rimenti bibliografici citati negli articoli identificati. Sono quindi stati selezionati i lavori giudicati maggiormente rilevanti, con par- ticolare riferimento agli studi cli- nici sperimentali. Risultati Effetto sul biofilm e sulla placca batterica L’utilizzo di idropulsori, come Water Pik, è stato suggerito dall’American Academy of Perio- dontology come un importante metodo aggiuntivo allo spazzola- mentoperlarimozionedeibatteri subgengivali(5) . Tale osservazione è supportata da alcune evidenze cliniche, principalmente ottenu- te con Water Pik. Per esempio, i risultati di due studi in vivo, hanno mostrato come l’utilizzo di questo device riduca la carica e la motilità dei batteri subgen- givali, danneggiandone al tem- po stesso le strutture cellulari(6,7) . In un altro studio ex vivo, che ha utilizzato anche tecniche di microscopia elettronica, Water Pik, utilizzato per 3 secondi a pressione media, ha determinato una riduzione quasi completa del biofilm batterico(8) . Effetti anti-infiammatori L’effetto anti-infiammatorio di Water Pik è stato ampiamen- te documentato. Nel corso di uno studio randomizzato, della durata di6mesiecondottosu125pazien- ti, l’aggiunta di Water Pik al nor- male regime di spazzolamento, ha ridotto significativamente l’infiammazione gengivale(9) . Tali risultati sono stati confermati in un altro trial randomizzato, in singolo cieco, della durata di 4 set- timane, nel quale è stato mostrato come, l’aggiunta di Water Pik allo spazzolamento, con spazzolino manuale o sonico, abbia miglio- rato in modo significativamente più marcato il bleeding index e il gingival index rispetto all’ag- giunta del filo interdentale (Fig. 1)(10) . Nel corso di altri studi è emerso come, i pazienti che utiliz- zano Water Pik, presentino una riduzione nella concentrazione di citochine pro-infiammatorie, come IL1b e PGE2, ulteriormen- te suggestiva di un marcato effet- to anti-infiammatorio associato all’utilizzo di questo device(11,12) . Utilizzo di colluttori Water Pik permette l’irrigazio- ne delle superfici orali con diversi agenti chimici, tra i quali i più efficaci sono risultati essere gli oli essenziali e, soprattutto, la clo- rexidina(4,13-15) . È da sottolineare come l’utilizzo di Water Pik, per- metta,tramitel’irrigazionestessa, unamaggiorepenetrazioneditali agenti farmacologici, rispetto agli sciacqui con colluttorio(4) . Infine, mentre la clorexidina può essere utilizzata efficacemente in forma diluita(14) , non sono a oggi dispo- nibili studi che hanno valutato l’efficacia della diluizione degli oli essenziali somministrati per irri- gazione con Water Pik. Popolazioni particolari di pazienti L’efficacia dell’irrigazione con Water Pik è stata valutata anche in alcune particolari popolazioni di pazienti (Tab. 1)(4) . Per esem- pio, l’utilizzo di questo device ha permesso di ridurre il biofilm batterico e la gravità del proces- so infiammatorio in pazienti con protesi ortodontiche, per i quali un’efficace igiene orale è spesso difficile(16,17) .Inunostudiorecente, con disegno randomizzato e con- dotto in 106 pazienti, l’aggiunta di Water Pik allo spazzolamento per 4 settimane ha determina- to una riduzione di circa l’85% del bleeding index, un risultato significativamente più favore- vole rispetto a quanto osservato con l’aggiunta di filo interdentale o con il solo spazzolamento (Fig. 2)(16) . L’irrigazione con Water Pik ha dato risultati favorevoli anche nei pazienti diabetici, una condi- zione sistemica frequentemente associata allo sviluppo di paro- dontite(11) , nei soggetti che han- no appena completato un ciclo di terapia parodontale(18,19) o nel mantenimento delle zone peri- implantari(20) . In particolare, l’ir- rigazione con clorexidina è stata dell’87% più efficace, rispetto allo sciacquo con lo stesso principio attivo, nella riduzione del blee- ding index in pazienti appena sot- toposti ad intervento di chirurgia impiantare(20) . Sicurezza e compliance A oggi, l’utilizzo di Water Pik non è stato associato, negli studi clinici, a eventi avversi clinica- mente rilevanti, nonostante la maggiorpartedeitrialsabbiapre- vistounutilizzoquoditianodique- sto device(4) . È ormai ampiamente accettato come la compliance del paziente rappresenti un elemen- to cruciale per una corretta igie- ne orale(3) . Tuttavia, sono ad oggi disponibili solo pochi studi sulla compliance all’irrigazione con Water Pik. Flemming et al. han- no documentato una compliance superiore al 90% dopo 6 mesi di utilizzo di questo device(14) . Una buona aderenza a Water Pik è sta- ta documentata anche in un altro studio, con un follow-up pari a un anno: a questo timepoint, la com- pliance era pari a circa il 70%(21) . È da sottolineare come i pazienti che hanno mantenuto l’utilizzo di Water Pik per l’intero anno di osservazione, presentassero una minore prevalenza di gengivite, rispetto a quelli che hanno inter- rotto l’utilizzo di questo device. Discussione e conclusioni Lo sviluppo di protocolli di igiene orale non può prescinde- re da un’accurata analisi della letteratura disponibile, in linea con quanto dettato dall’Evidence- Based Dentistry, che sta sosti- tuendosi all’Eminence-Based Dentistry(3) . L’utilizzo di Water Pik è stato ampiamente testato nel corso di un ampio numero di studi clinici, la maggior parte dei quali ben condotti e con disegno sperimentale. Anche se in que- sta sede abbiamo presentato solo quelli ritenuti più rilevanti, le evidenze ad oggi disponibili, sono pienamente concordi nell’indica- re come l’irrigazione giornaliera con Water Pik possa rappresen- tare un efficace supplemento allo spazzolamento quotidiano. Nel corso degli studi clinici, i pazien- ti che hanno utilizzato Water Pik hanno mostrato una riduzione sia della carica batterica sia del sanguinamento che dell’infiam- mazione. I benefici di Water Pik sono stati dimostrati anche in alcune popolazioni di pazienti che richiedono particolare attenzione all’igiene orale, come quelli con protesi ortodontiche, coloro che hanno appena terminato un trat- tamento parodontale o di chirur- gia impiantare, o quelli diabetici. In particolare, l’irrigazione con Water Pik potrebbe rappresenta- Fig. 1 - Variazione percentuale, rispetto al basale, del bleeding index (a) e del gingival index (b) (valori facciali) in pazienti randomizzati a un programma di igiene orale con spazzolamento manuale e filo interdentale (n = 31), spazzolamento manuale e Water Pik (n = 32) o spazzolamento sonico e Water Pik (n = 32) per un periodo di 4 settimane. Tutte le riduzioni sono risultate statisticamente significative rispetto ai valori basali (p < 0,05)(10). re una possibile alternativa al filo interdentale, che è spesso associa- to a una compliance non ottima- le e non è consigliabile in tutti i pazienti(3) . Dobbiamo comunque rilevare come, nonostante il rigo- re metodologico degli studi qui presentati, molte delle evidenze ad oggi disponibili su Water Pik risalgano agli Anni ’90 o, addirit- tura, a periodi ancora precedenti. Nonostante questo non limiti il valore di tali studi, riteniamo sia opportuno iniziare un nuovo ciclo di valutazioni di questo device, che comporti sia nuovi trials cli- nici randomizzati sia studi con- dotti in uno scenario di pratica clinica reale, eventualmente in popolazioni particolari di pazien- ti (per esempio, quelli pediatrici). In questo modo, sarà possibile approfondire ulteriormente le già indicative evidenze attualmente presenti in letteratura a supporto di un più esteso utilizzo di Water Pik nella pratica clinica. Conflitto di interesse Gli autori dichiarano di non avere alcun conflitto di interesse. Finanziamenti allo studio Gli autori dichiarano di non avere ricevutofinanziamentiistituziona- li per il presente studio. Pazienti con protesi ortodontiche(16,17) Pazienti diabetici(11) Pazienti che hanno appena completato un ciclo di terapia parodontale(18,19) Pazienti che richiedono terapia di mantenimento delle zone peri-implantari(20) Tab. 1 - Popolazioni di pazienti nei quali è stata dimostrata l’efficacia di Water Pik nel corso di studi clinici. Fig. 2 - Variazione percentuale, rispetto al basale, del bleeding index (valori riguardanti l’intero cavo orale) in pazienti con protesi ortodontiche randomizzati a un programma di igiene orale con spazzolamento manuale e filo interdentale (n = 34), spazzolamento manuale e Water Pik (n = 36) o solo spazzolamento manuale (n = 35) per un periodo di 4 settimane. Tutte le riduzioni sono risultate statisticamente significative rispetto ai valori basali (p < 0,001)(16) .