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Dental Tribune Italian Edition

37 Italian Edition Anno VII n. 4 - Aprile 2011 Made in Italy Un futuro scintillante (Glanz) come i prodotti che portano questo nome Si può dire che l’attività di commercializzazione di stru- menti chirurgici, attuale mis- sion della Glanz di Torino, sia nata quasi per caso una deci- na di anni fa, come filiazione di altre attività allora fiorenti (vendita di tecnologie soprat- tutto ai Paesi emergenti). “Per caso” non significa, tuttavia, che Giuseppe Rosta- gno, “commerciale” di import/ export dai molti contatti su numerosi mercati, non si sia prima studiato il prodotto, non abbia fatto le necessarie inda- gini di mercato per coglierne gli sviluppi futuri, valutando anche contemporaneamente se l’altra sua attività, quella che conducevaprincipalmenteallo- ra, avrebbe avuto uno sviluppo futuro altrettanto favorevole. La scelta di Glanz, il nome del nuovo marchio (che in tedesco significa “brillante”), prese le mosse proprio dallo scintil- lio degli strumenti chirurgici che, ora come allora, nascono, quanto a design, alla periferia di Torino (dove ha sede l’Azien- da) e vengono materialmente realizzati da una rete di abili artigiani sparsi sul territorio per finire tutti sotto lo stesso nome nella bacheca vetrata degli Studi odontoiatrici. Il primo attributo che Rosta- gno, coadiuvato nell’attività dalla moglie Silvia, conferi- sce al suo prodotto è avere un “prezzo giusto”, inteso sia come quantum pecuniario sia come collocazione di mercato. Il termine, infatti, sta ad indi- care la via di mezzo in cui gli strumenti Glanz si collocano, tra quelli prodotti in serie del- la multinazionale – in grado di profondere cospicui capitali per la ricerca, ma anche assai più costosi – e le imitazioni di dubbia qualità realizzate a bas- so prezzo nei Paesi asiatici. “Quella via di mezzo esiste realmente e noi la percorria- mo – dice Rostagno – parten- do dal fatto che gli strumenti chirurgici non possono essere cambiati: al massimo ci si può aggiungere un tocco di stile italiano, quel quid che fa la dif- ferenza”. Così dicendo, mostra il “manico Glanz” di uno stru- mento che dal punto di vista odontoiatrico più tradizionale non si può: uno scollaperio- stio (miniprichard) che invece di essere zigrinato, come tut- ti gli scollaperiostii di questo mondo, ha una serie di piccoli gradini circolari nell’impugna- tura, assai più gradevoli alla vista, ma anche suscettibili di una pulizia più completa dello strumento. Lo stile, la versatilità, la fles- sibilità degli strumenti non manca di colpire anche l’atten- zione di altri produttori, per i quali Glanz produce secondo il principio del private label, fino a raggiungere un obiettivo assai arduo: la personalizzazio- ne degli strumenti a cifre anco- ra contenute, malgrado il basso numero di pezzi prodotti. Il successo della sua “nic- chia” spinge Rostagno e la moglie a pensare più in gran- de. Sognano, infatti, una rete di una quindicina di concessio- nari che consenta all’Azienda di crescere ulteriormente, sen- za pesare troppo, come avviene ora, sulle spalle “tuttofare” del titolare e della moglie. Perché è difficile tenere con- tatti quotidiani con i molti professionisti che apprezzano la personalizzazione e il giusto prezzo. Faticoso essere presen- ti ai Congressi, impegnativo tenere i rapporti con la produ- zione in outsourcing. La Glanz oggi sta attraver- sando quella crisi che molte Aziende vorrebbero avere: di crescita. Una pinza che non strappa i denti ma… un sorriso Tutto cominciò quasi per gio- co. Alla Glanz volevamo creare un gadget da dare ai clienti più affezionati, un oggetto simpatico, ironicamente utile, segno distintivo della profes- sione del ricevente, “addetto ai lavori” del dentale. Nacque così, circa tre anni fa, il por- tachiavi Glanz, ispirato a due strumenti principe del denti- sta: lo specchietto ricurvo e la pinza per estrarre i denti. Due gadget di metallo lucido come si conviene ad uno strumento chirurgico e come lo sono tutti gli altri di produzione Glanz, sciorinati in bella vista negli stand ai congressi e alle con- vention dentali. Eccoverificarsiallorailmira- colo: il dentista si avvicinava per esaminare e/o acquistare qualche strumento, ma la sua attenzione veniva fatalmen- te attratta da quei due “ferri” piccolini che strappavano ine- vitabilmente il sorriso. Cinque euro, e lo specchietto in miniatura o la pinzetta fini- va il più delle volte per corre- dare il proprio mazzo di chiavi o come regalo ai membri dello staff in Studio. Sull’onda del successo, i gadget si sono mol- tiplicati fino a diventare una decina e continuano a fare da traino all’acquisto dei pezzi veri, quelli seri, per intender- ci. Anche se sono in tanti che l’acquistano di per sé, per la simpatia che suscitano. Tra gli ultimi nati e più intrigante in assoluto, una piccola siringa, perfettamente funzionante, cui manca solo l’ago. Il succes- so continua. www.glanzdentalindustries.euI coniugi Rostagno.