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Dental Tribune Italian Edition

7 Italian Edition Anno VII n. 4 - Aprile 2011 Teknoscienza Il Sistema per una protezione efficace dall’alito cattivo Livelli organolettici in vivo 0.5 0 -0.5 -1.0 -1.5 Media delle differenze dalla baseline Wigger-Alberti et al. 2009 27 11 Giorno *p <_ 0.05 differenza con il controllo negativo * * * * * * * * meridol® HALITOSIS collutorio Collutorio antisettico 1 (benchmark) Collutorio antisettico 2 (controllo positivo) Controllo negativo Riduzione significativa del cattivo odore orale grazie a meridol® HALITOSIS già dopo la prima applicazione • Alla baseline i valori per l’alitosi risultano simili per tutti i gruppi. • Già dopo la prima applicazione di meridol® HALITOSIS, si è ri- scontrata una riduzione significativa del cattivo odore rispetto al controllo negativo. • L’efficacia di meridol® HALITOSIS è stata confermata per tutta la durata dello studio. • I valori ottenuti con meridol® HALITOSIS sono comparabili con quelli ottenuti con prodotti contenenti clorexidina. Via Giorgione 59/63 - 00147 Roma Servizio Clienti 02. 957 53 402 - Centralino 06.548931 www.gaba-info.it - gabavebasmailing@gaba.com Sistema meridol® HALITOSIS per una protezione efficace e duratura dall’alito cattivo: • meridol® HALITOSIS puliscilingua • rimuove la patina batterica dalla lingua e ne garantisce una pulizia efficace. • meridol® HALITOSIS spazzolino • garantisce un’efficace rimozione della placca batterica dell’intera bocca grazie a una pulizia accurata di denti, gengive, lingua e mucosa orale. • meridol® HALITOSIS gel denti & lingua • aiuta a neutralizzare le sostanze che producono il cattivo odore orale combattendo le cause dell’alito cattivo. • meridol® HALITOSIS collutorio • aiuta a proteggere rapidamente e in maniera duratura dall’alito cattivo con un triplice meccanismo d’azione: - combatte i batteri causa dell’alitosi; - neutralizza i composti che producono l’odore; - riduce il metabolismo dei batteri coinvolti. Rispetta il naturale equilibrio della flora orale. meridol® HALITOSIS aiuta a proteggere efficacemente dall’alito cattivo: • dopo il primo utilizzo e dopo un periodo prolungato • scientificamente provato NUOVO NUOVO pag adv halitosis_new 210x297_sistem_DT_2011:Layout 1 16-03-2011 21:38 Pagina 2 DT pagina 6 Denticoncoinvolgimentomini- mo (I Classe) o nullo gene- ralmente hanno una buona prognosi. I denti con perdita comple- ta di osso nell’aspetto coro- nale della forcazione (III Classe) generalmente han- no una prognosi scarsa, e la rigenerazione di questo tipo di difetto non è predicibi- le nella maggior parte delle situazioni cliniche. Quindi, i denti con forcazione di III Classe hanno un risultato del trattamento sfavorevole(2,8) . • Fattori anatomici. I denti come i premolari superiori, che hanno concavità radico- lari pronunciate, sono molto più difficili da strumentare e mantenere, e sono quindi sog- getti a una prognosi peggiore rispetto ai denti con radici relativamente diritte(8) . • Mobilitàdentale.Mentrealcu- ni autori hanno trovato che una maggior mobilità denta- le è un fattore che influenza negativamente la sopravvi- venza di denti affetti da paro- dontite(5) , altri non descrivono alcuna associazione tra mobi- litàdentaleerisultatodeltrat- tamento. La mobilità grave di un dente è generalmente un indicatore di prognosi a lungo termine scarsa(1,2) . • Fattori protesici e restaurativi. Restauridebordantiomargini coronalinonprecisirappresen- tanoun’areadiritenzionedella placca, con maggior prevalen- za di lesioni parodontali(29) . In base alla posizione sopragen- givale o sottogengivale dei fattori, si deve considerare la loro influen- za sul rischio di progressione della malattia e della prognosi parodon- tale(30) .Lostatodegliabutmentfis- sièunamisuradelcaricoocclusale edellacapacitàdelpazientediese- guire un controllo della placca(2) . Conclusioni Lo sviluppo di una prognosi della dentizione comprende vir- tualmente tutte le capacità di arte e scienza odontoiatriche. La prognosi può essere suddivisa in prognosi della dentizione globa- le e prognosi di singoli denti. La prognosi dovrebbe principalmen- te avere un approccio scientifico e basato sull’evidenza, senza tra- scurare l’esperienza clinica, i fat- tori individuali del paziente e la fortuna. Lo sviluppo di una pro- gnosi accurata ha un importante risvolto economico. La prognosi della dentizione globale permette ai clinici e ai pazienti di scegliere i piani di trattamento adeguati sul- la base delle aspettative di soprav- vivenza dei denti. Per esempio, se la maggior parte dei denti ha una prognosi scarsa o dubbia, le opzio- ni del piano di trattamento posso- no essere in favore di un’estrazione totale con protesi totali. Un altro paziente con la maggior parte dei denti con prognosi scarsa o dubbia può essere invece motivato al trat- tamento implantare con protesi fissa. Lo sviluppo di una prognosi dei singoli denti o la combinazione con trattamenti implantari pos- sono aggiungere livelli di com- plessità al piano di trattamento e avere conseguenze economiche rilevanti. L’uso di denti naturali come monconi per una protesi fis- sa o per singole corone deve essere ragionevole. Gli elementi legati al paziente – come la salute genera- le, le terapie con farmaci, l’IQ den- tale, l’igiene orale ecc. – devono essere valutati prima della terapia dentaleerivalutatiadogniappun- tamento di controllo. La delinea- zionediunaprognosièunprocesso dinamico ed evolutivo. Quindi, è ragionevole cercare di predire una prognosi a lungo termine, ma spesso è necessaria una rivaluta- zione in caso di tempo prolungato. Quindi, dopo ciascuna rivalutazio- ne del paziente, si deve procedere nuovamente con una prognosi. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. Fig. 2 - Radici corte. GLI AUTORI La d.ssa Belinda Brown-Joseph è direttore della Graduate Periodontal Cli- nic e professore associato di parodontologia e implantologia presso la Kornberg School of Dentistry della Temple University, Philadelphia. Il dr. Samia Hardan è professore assistente clinico di parodontologia e implan- tologia presso la Kornberg School of Dentistry della Temple University, Phila- delphia. Il dr. David L. Hoexter è professore clinico di parodontologia e implantolo- gia presso la Kornberg School of Dentistry della Temple University, Philadel- phia, e responsabile editoriale di Dental Tribune U.S. Edition. Il dr. Sebastien Dujardin ha uno studio privato di parodontologia a Lille, Francia. Il dr. Jon B. Suzuki è professore di microbiologia e immunologia presso la School of Medicine, Temple University, professore di parodontologia e implan- tologia presso la Kornberg School of Dentistry della Temple University, Phila- delphia.