Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Dental Tribune Italian Edition

8 Italian EditionAnno VII n. 5 - Maggio 2011 Attualità “Pendolarismo odontoiatrico? Sì, ma di ritorno” Il fenomeno commentato dall’esperto Pendolarismo low cost, turismo odontoiatrico, paradisi dentali e odontoiatria di frontiera…, espressioni analo- ghe entrate da qualche tempo nel linguaggio e nell’immaginario collettivo. Richiamano alla mente consistenti flussi di pazienti diretti ad esotici lidi odontoiatrici, dove il trattamento, seppur in primo piano, appare in genere abbinato a servizi turistici accessori a formare un “pacchetto” dove al cospicuo sconto sul passaggio aereo si accompagna l’assistenza dell’interprete e altre tradizionali “utilities”, quasi si trattasse non di una circostanza terapeutica, ma di una vacanza relax. Su questo specifico tema, abbiamo consultato un prestigioso collaboratore di Dental Tribune, Franco Tosco, prendendo lo spunto dall’intervento svolto a un recente congresso presso la Camera di Commercio di Torino. A che punto è il fenomeno del cosiddetto “turismo odontoia- trico low cost”? La prima osser- vazione che scaturisce da un tale interrogativo è che – dati i tempi di crisi e gli evidenti sforzi di molti Studi di mante- nere le posizioni – il flusso di pazienti verso (soprattutto) i Paesi dell’Est, veri “paradisi dentali” e meta di allettan- ti evasioni turistiche, dovreb- be essersi accentuato. Come dovrebbe aver avuto incremen- to il cosiddetto “pendolarismo odontoiatrico”ossia l’andirivieni oltreconfine di pazienti italiani residenti in zone, come il Veneto o il Friuli, ad un tiro di schioppo dagli accoglienti Studi dentisti- ci della ex Yugoslavia. In real- tà, e qui sta la sorpresa, sembra che un pendolarismo ci sia, ma Studiosi americani vengono per aggiornarsi da Buffalo all’Istituto Stomatologico Tirreno Negli ultimi anni l’Odontoia- tria ha subito notevoli cambia- menti grazie alle innovazioni in campo tecnologico/scientifico e alla numerosa produzione di lavori di ricerca sulle patologie del cavo orale e il loro tratta- mento. L’Italia è quindi dive- nuto sempre di più Paese di eccellenza nella ricerca scienti- fica e tecnologica. Risulta veramente interes- sante osservare una sorta di inversione di tendenza rispetto al passato, quando gli italiani andavano all’estero per aggior- narsi. Oggigiorno, possiamo con orgoglio affermare che il nostro Paese è meta di aggiornamen- to per i colleghi provenienti dall’estero. Siamo noi ad essere al centro dell’attenzione di mol- ti ricercatori, opinion leader ed esperti, che riconoscono l’ora- mai ottimo livello raggiunto dall’Odontoiatria italiana, pro- grammando nel loro planning di impegni e incontri anche viaggi di studio presso i nostri centri specialistici e Università. L’Istituto Stomatologico del Tirreno (diretto da Ugo Cova- ni) presso l’Ospedale Versilia ospiterà nell’ultima settimana di maggio (30-31 maggio e 1 giugno) i colleghi dell’Univer- sità americana di Buffalo, per un aggiornamento professionale tenuto da docenti italiani appo- sitamente per i colleghi ameri- cani. Il primo giorno (lunedì 30 maggio) si affronteranno le tematiche della ricostruzio- ne ossea pre-implantare (corso tenuto da Covani e da Barone), il 31 ci sarà un aggiornamento sulle tecniche di trattamen- to endodontico (Grandini) e sull’evoluzione nell’adesione dentinale (Derchi). Infine, il terzo giorno si affronteranno le tematiche parodontali (Pini- Prato e Andreana). L’incon- tro si svolgerà presso l’Istituto Stomatologico Tirreno, Centro odontoiatrico di eccellenza pres- so l’Ospedale Versilia a Lido di Camaiore; diretto da Covani l’Istituto costituisce un’eccel- lenza nella ricerca e tecnologia, come dimostrano i premi per la ricerca che recentemente hanno portato alla ribalta Annamaria Genovesi. Le moderne conoscenze in tema di patogenesi ed etiologia della malattia parodontale, le ultime novità sull’igiene orale e sul mantenimento dei denti naturali, hanno ridotto sostan- zialmente i casi di pazienti edentuli, aprendo le porte allo sviluppo e al consolidamento dell’implantologia, quale branca di avanguardia nel trattamento estetico e funzionale dell’eden- tulismo. Le novità nella ricerca scien- tifica estremizzano le possibili- tà di esigenza estetica in ogni brancadellaprofessione,dall’uso dei compositi estetici in terapia restaurativa, alle possibilità protesiche mediante faccette in ceramica, fino alla cosmesi ora- le che coinvolge più specialisti in materia, dall’igienista denta- le con lo sbiancamento dei den- ti, fino alla gestione dei tessuti peri-orali. Il perfezionamento delle tec- niche di preservazione dei tes- suti duri e molli parodontali e le modernissime tecnologie in Endodonzia permettono il recupero e mantenimento di elementi dentari in passato difficilmente curabili e man- tenibili, aprendo le porte a una Odontoiatria mini-invasiva, conservativa e restaurativa. E, infine, la ricerca continua verso le novità – che abbraccia- no la biologia fino alla merceo- che avvenga proprio al contra- rio: ossia dai “paradisi dentali” verso l’Italia, sulla spinta di una nomea diffusa e del tutto giusti- ficata, e cioè che i professionisti italiani sono di qualità. Al pun- to che il ricorso alle loro cure, oltre ad un’ottima scelta tera- peutica, comincia a costituire addirittura uno “status symbol”. Così almeno ha affermato, non senza sorpresa dell’udito- rio, Franco Tosco, titolare del- la Lessicom (www.lessicom.it), oltreché apprezzato consulente di gestione, nel suo intervento a un recente congresso presso la Camera di Commercio di Tori- no. Tosco aderisce volentieri alla richiesta di approfondire quell’affermazione, che in un primo momento sapeva fran- camente di “boutade”. Dopo aver ricordato che l’espressione “pendolarismo odontoiatrico” è da ricollegarsi soprattutto a un articolo che fece scalpore uscen- do tempo fa su Il Corriere della Sera a firma di un apprezzato giornalista, passa ad enumera- re le cifre del fenomeno che, da sole, dovrebbero tranquillizzare i professionisti già in allarme per la sindrome della “poltro- na vuota”. “Anche ipotizzan- do colonne di autobus zeppi di persone con la faccia gonfia che tutti gli anni si recano all’este- ro, facciamo 2000 all’anno, essi costituirebbero lo 0,0033 perio- dico a fronte di 60 milioni di cittadini del nostro Paese. Se invece fossero 10.000, costitu- irebbero lo 0,0166. Percentuali simili – osserva Tosco – dovreb- bero forse mettere in crisi una categoria di professionisti per unanime riconoscimento tra i migliori al mondo? Ma anche ammettendo che tali cifre siano realistiche e non francamen- te esagerate, come appare con tutta evidenza, chi sarebbero ‘quelli della faccia gonfia diretti all’estero?’ Non certo chi segue con attenzione la salute del cavo orale – dice Tosco –, chi ha un colloquio costante col clinico, si sottopone ai suoi controlli e ne segue le direttive. Non avendo compreso l’importanza di avere un rapporto di conoscenza diret- ta con il medico, costui sceglie di esser curato da una persona che ha la targa “odontoiatra” sull’uscio: uno vale l’altro, pur- ché costi meno. Non nego il fatto fisiologico – aggiunge il consu- lente – nego, invece, che sia un fenomeno dirompente”. A questo punto resta sola- mente da spiegare come mai un “fenomeno fisiologico” così ridotto possa assumere una tale rilevanza da diventare addi- rittura uno spauracchio per la categoria. “È un problema di sovrae- sposizione mediatica, senten- zia Tosco. La questione è stata indotta dai mezzi di informazio- ne e regge finché la rilanciano, con un meccanismo che fun- ziona sempre allo stesso modo. Normalmente non si riesce a risalire alla fonte e, nel caso del turismo odontoiatrico, non si producono nemmeno nume- ri: nessuno sa quanti mettono in atto questa pratica e, soprat- tutto, chi sono. Da un’iniziale descrizione di un fatto margi- nale, quindi, si crea il fenomeno e poi lo si racconta finché viene dato come vero dall’immagina- rio collettivo, attribuendogli le dimensioni, sempre immagina- rie, di cui i media hanno a loro volta bisogno per giustificare la descrizione. Un esempio? Un errore, anche grave, commesso da un medico – osserva Tosco – viene titolato come un’ulteriore questione di malasanità: un fat- to singolo che diventa fenomeno di categoria”. m.boc logia, in un connubio continuo tra medicina e scienza, tra cul- tura e innovazione, tra tecnica e possibilità terapeutiche – hanno trasformato il volto della pro- fessione odontoiatrica in ogni sua applicazione. L’Odontoiatria come medicina orale, ma anche come medicina estetica e fun- zionale. L’Odontoiatria come scienza, crescita culturale, moti- vo di confronto. Saranno questi i temi fonda- mentali che verranno trattati in occasione delle giornate di approfondimento, gemellaggio e scambio di idee tra l’Istituto Tirreno e i ricercatori di Buf- falo. Chi è venuto a contatto con la realtà dell’Istituto ha potuto respirare l’aria di conti- nuo aggiornamento, confronto, esperienza, senso della novità e dell’investimento in nuove ricerche. Ma anche l’umanità e cortesia di coloro che giorno dopo giorno hanno contribuito a trasformare un sogno di pochi in una realtà difficilmente imi- tabile per dinamismo ed ecce- zionalità. Le giornate di maggio saran- no, quindi, ricerca, scambio di idee, cultura, ma anche per- sone che entrano in assonanza tra loro nella condivisione della passione scientifica, costruendo le basi di una proficua collabo- razione futura. Antonio Barone, Fortunato Alfonsi Il fenomeno commentato dall’esperto Pendolarismo low cost, turismo odontoiatrico, paradisi dentali e odontoiatria di frontiera…, espressioni analo- ghe entrate da qualche tempo nel linguaggio e nell’immaginario collettivo. Richiamano alla mente consistenti flussi di pazienti diretti ad esotici lidi odontoiatrici, dove il trattamento, seppur in primo piano, appare in genere abbinato a servizi turistici accessori a formare un “pacchetto” dove al cospicuo sconto sul passaggio aereo si accompagna l’assistenza dell’interprete e altre tradizionali “utilities”, quasi si trattasse non di una circostanza terapeutica, ma di una vacanza relax. Su questo specifico tema, abbiamo consultato un prestigioso collaboratore di Dental Tribune Camera di Commercio di Torino. A che punto è il fenomeno del cosiddetto “turismo odontoia- che avvenga proprio al contra- rio: ossia dai “paradisi dentali” verso l’Italia, sulla spinta di una nomea diffusa e del tutto giusti- ficata, e cioè che i professionisti italiani sono di qualità. Al pun- Istituto Stomatologico del Tirreno.Hayes Hall University, Buffalo.