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Implant Tribune Italian Edition

Inserimento impianti post-estrattivi, carico immediato e rigenerazione ossea guidata: è possibile? Gadi Schneider DMD, Specialista in Parodontologia Impianti su post-estrattivo - Studi clinici condotti su animali hanno dimostrato dal punto di vista istologico che gli impianti inseriti in alveoli post-estrattivi conseguono un alto livello di Osteointegrazione (Barzilay et al. 1990, Nail et al. 1990). - La percentuale di successo dell’impianto post-estrattivo è alta, vale a dire tra il 93,3% e il 97,7% (Becker 1998; Schwartz-Arad & Chaushu 1997; Watzek 1995; Becker & Becker 1995; Yukna 2003). - I risultati sono predicibili con un livello molto alto di osteointe- grazione. - È noto che anche nel caso di impianto post-estrattivo, il piatto buccale viene riassorbito (Arqujo 2005; 2006). Fig. 1 - Giorno di inserimento degli impianti. Fig. 2 - 4 settimane dopo l’inserimento degli impianti. Riassorbimento 1 mm. Fig. 3 - 12 settimane dopo l’inserimento degli impianti. Riassorbimento 2,5 mm. Tre parametri influenzano il grado di riassorbimento dell’os- so buccale: - L’ampiezza ossea – nella regione molare dove il piat- to buccale è molto spesso, c’è stato un riassorbimento significativamente inferio- re. - Lo spazio tra impianto e piatto buccale – maggiore è lo spazio, minore è il rias- sorbimento. - L’uso di sostitutivi dell’osso e/o membrane – l’uso di osso bovino mineralizzato, che viene assorbito lentamente, riduce in modo significativo il riassorbimento del piatto buccale (Cardaropoli 2005). Carico immediato – Revisione della Letteratura: - Indici di sanguinamento, indici di placca, profondità della tasca, riassorbimento di osso crestale e precentua- li di successo sono simili nel carico ritardato e nel carico immediato (Ericsson 2000; Ostman 2005; Chiapasco 2001). - Mascellare edentulo - 92.2% - 100% percentuali di sopravvivenza dell’impianto (Ostman 2005; Ibanez 2005; Jaffin 2005; Van Steenber- ghe 2004; 2005). - Mandibola edentula - 96,6% - 100% percentuali di sopravvivenza dell’impianto (Chiapasco 2003; Degidi 2005; Testori 2004; Van Ste- enberghe 2004). - Valutazione istologica a breve termine per il carico immediato: . Stabilità primaria dell’im- pianto. . Non c’è alcuna differen- za nel BIC (Bone-implant contact) tra carico ritarda- to ed immediato. . L’osso intorno all’im- pianto è maturo e mostra segni di rimodellamento (Romanos 2001, Sharawy 2000, Testori 2001, Piat- telli 1997). - Valutazione istologica a lungo termine per il carico immediato: . Non c’è alcuna differenza nel BIC tra carico ritarda- to ed immediato. . Negli impianti a carico immediato si riscontra meno osso midollare e più osso compatto. . Dopo 9 mesi il BIC negli impianti a carico imme- diato è maggiore rispet- to agli impianti a carico ritardato. . Dopo 15 mesi il BIC negli impianti a carico imme- diato è due volte maggiore rispetto a agli impianti a carico ritardato (Piattelli 1993,1997,1998; Randow 1999; Ledermann 1998). Rigenerazione ossea guidata Condizioni per la rigenera- zione ossea guidata combinata all’inserimento di un impianto: - Stabilità primaria dell’im- pianto. - Posizione ideale dell’im- pianto dal punto di vista della riabilitazione. - La dimensione e la forma del difetto osseo deve ren- dere possibile l’inserimento dell’impianto ed il raggiun- gimento della stabilità pri- maria. Condizioni per il successo della rigenerazione ossea guidata secondo il protocollo di Buser (1995): - Pianificazione adeguata dell’incisione e del lembo in modo tale da permettere la chiusura primaria del lembo. - Posizionamento ideale dell’impianto. - Decorticalizzazione ossea allo scopo di permettere alle cellule osteoprogenitrici di raggiungere l'area e pro- muovere la crescita ossea. - Creazione e mantenimento di uno spazio definito al di sotto della membrana allo scopo di prevenire il col- lasso della membrana nello spazio. - Adattamento accurato della membranaall’ossoalloscopo di prevenire la penetrazione delle cellule dei tessuti mol- li (preferibilmente median- te fissaggio della membrana con viti o suture riassorbibi- li). - Chiusura primaria del lem- bo con incisioni di rilascio periostali e sutura a doppio strato. - Un periodo di attesa di almeno 6 mesi prima di ria- prire il lembo. Carico immediato ed incre- mento osseo: è possibile? - La rigenerazione ossea gui- data richiede l’uso di una membrana allo scopo di ottenere risultati ottimali (Zitzmann 1997; 2001; Hur- zeler 1998; Hockers 1999). - La chiusura primaria del tessuto non è una condizio- ne necessaria per il succes- so della rigenerazione ossea guidata (Hammerle 1998; 2001). - È possibile effettuare il carico immediato combina- to con GBR - 86%-94% di riempimento con osso dei difetti che sono stati trattati con GBR intorno ad impian- ti transmucosali (Hammer- le 1998; 2001). - Completo riempimen- to osseo di 20 su 21 difetti trattati con GBR intorno ad impianti transmucosali (Lang 1994). - Il carico immediato può essere combinato con l’in- cremento a dispetto del fat- to che la letteratura provi che il modo più predicibile di effettuare rigenerazione ossea guidata sia attraverso un uso corretto ed ideale dei tessuti molli ed una com- pleta chiusura primaria del tessuto. - Il carico immediato combi- nato all’incremento osseo è una procedura molto com- plessa che aumenta in modo significativo i rischi di com- plicanze. D’altra parte, la procedura consente di: . Accorciare significativa- mente la durata del tratta- mento; . Ridurre il numero delle procedure chirurgiche; . Evitare la necessità di una protesi temporanea rimovi- bile che ha un effetto dele- terio sull’incremento osseo. Riassumendo La combinazione simultanea di carico immediato ed incre- mento osseo è possibile ma è molto difficile da eseguire e non contribuisce al raggiungimento di risultati ottimali. Nei casi in cui il carico imme- diato sia pianificato per creste sottili che richiedono un incre- mento osseo (nel caso di impian- ti standard) il caso deve essere pianificato con cura, soppesando sia i vantaggi che gli svantaggi. Nei casi in cui è richiesto un incremento osseo esteso e la stabilità iniziale è difficile da ottenere, il carico immediato chiaramente non verrà effet- tuato. Nei casi in cui tutti gli impianti sono sufficientemente lunghi e stabili ed è richiesto un incremento osseo minimo, si può procedere al carico imme- diato con risultati predicibili. CASO 1 Inserimento impianto, rigenerazione ossea guidata e carico immediato di un dente singolo in zona 12 - Gadi Schneider, Yoram Bruckmayer Fig. 4 - Posizionamento dell’impianto. Fig. 5 - Inserimento dell’impianto. Fig. 6 - Posizione da una visione occlusale. Fig. 7 - Posizione M-D. Fig. 12 - Radiografia nel giorno di inserimento dell’impianto.Fig. 11 - Sutura.Fig. 10Fig. 9 - Posizionamento della membrana.Fig. 8 - Posizionamento dell’osso. 26 sPeciale reGeneration