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Implant Tribune Italian Edition

2 Italian EditionAnno V n. 2 - Maggio 2011 Licensing by Dental Tribune International Group Editor Daniel Zimmermann Managing Editor newsroom@dental-tribune.com DT Asia Pacific +49 341 48 474 107 International Editorial Board Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics Dr Karl Behr, Germany – Endodontics Dr George Freedman, Canada – Aesthetics Dr Howard Glazer, USA – Cariology Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology Publisher Torsten Oemus Editors Claudia Salwiczek Anja Worm Copy Editors Sabrina Raaff Hans Motschmann Publisher/President/CEO Torsten Oemus Sales & Marketing Peter Witteczek Antje Kahnt Director of Finance & Controlling Dan Wunderlich Marketing & Sales Services Nadine Parczyk License Inquiries Jörg Warschat Accounting Manuela Hunger Business Development Manager Bernhard Moldenhauer Project Manager Online Alexander Witteczek Executive Producer Gernot Meyer © 2011, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manu- facturer’s product news accurately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical errors. The publishers also do not assume responsibility for product names or claims, or statements made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of Dental Tribune International. Dental Tribune International Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany Tel.: +49 341 4 84 74 302 - Fax: +49 341 4 84 74 173 Internet:www.dental-tribune.com-E-mail:info@dental-tribune.com Regional Offi ces Asia Pacific DentalTribuneAsiaPacificLimited Room A, 20/F, Harvard Commercial Building, 111 Thomson Road, Wanchi, Hong Kong Tel.: +852 3113 6177 - Fax: +8523113 6199 The Americas Dental Tribune America 116 West 23rd Street, Ste. 500, New York, NY 10011, USA Tel.: +1 212 244 7181 - Fax: +1 212 224 7185 International Imprint Supplemento n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Anno VII, n. 5 - maggio 2011 Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/200 Direttore responsabile Massimo Boccaletti Direzione scientifica Enrico Gherlone, Tiziano Testori Amministratore Patrizia Gatto Editore TU.E.OR. Srl - Corso Sebastopoli, 225 10137 Torino Tel.+39.011.04.63.350 Fax +39.011.197.15.882 www.tueor.com redazione@tueor.com Coordinamento editoriale Crisitana Ferrari Comitato scientifico Alberto Barlattani, Andrea Bianchi, Rober- to Cocchetto, Ugo Covani, Mauro Labanca, Carlo Maiorana, Gilberto Sammartino, Massimo Simion, Paolo Trisi, Leonardo Trombelli, Ferdinando Zarone Progetto e controllo grafico Angiolina Puglia Realizzazione TU.E.OR. Srl - www.tueor.it Stampa ArtiGraficheAmilcarePizziSpa-CiniselloB.(MI) Pubblicità TU.E.OR. Srl Fatti e Opinioni S o n o f e l i c e di poter redige- re que- sto editoriale che mi dà modo di fare il punto sul trend della nostra odontoiatria in un mo- mento particolarmente deli- cato per la libera professione e per l’accademia. Nei programmi degli oppo- sti schieramenti, alle ultime elezioni, campeggiava un tra- guardofondamentale:lasalute orale. Mi preme sottolineare il messaggio che è passato: quel- lo del diritto-dovere di curarsi il cavo orale. Ora i cittadini, giustamente, chiedono come. A noi toccano le risposte. Abbia- mo molte soluzioni allo studio, indirizzate in primo luogo alla prevenzione. Va detto che la libera professione, con molta buona volontà, si sta organiz- zando in questo senso. Il 29 marzo, al Ministero della Salute si è svolto un convegno da me coordinato alla presen- za del Ministro che reputo un mattone fondamentale per la nostra disciplina, dove vari re- latori della libera professione e dell’accademia hanno avuto modo di renderci edotti di vari aspetti importanti. In tutti i contributi è emerso un dato fondamentale che co- nosciamo, ma che non va as- solutamente sottovalutato: ad oggi il 60% dei cittadini non si reca dal dentista. Alcuni as- seriscono per ignoranza, ma ai giorni nostri all’ignoranza io credo poco. Oggi sono soprattutto i costi a tener lontane dall’odontosto- matologo alcune fasce della popolazione. A serio pregiudi- zio della loro salute, si rivolgo- no agli abusivi o percorrono la via del turismo odontoiatrico low cost. Un altro dato importante è emerso: mentre il turismo odontoiatrico per svariate ra- gioni sta avviandosi ad un’in- versione di tendenza, l’abu- sivismo è in recrudescenza, mentre le società di capitale, che utilizzano in modo viru- lento e aggressivo la liberaliz- zazione della pubblicità (non rispondente molte volte a re- altà), creano preoccupazione per la tutela della salute dei cittadini. Proprio su questi punti di cri- ticità mi sono soffermato, espo- nendo alla presenza del Mini- stro la nostra preoccupazione relativa a questa tipologia di odontoiatria low cost e, in ge- nere, al terzo pagante, troppo spesso “terzo lucrante”, con tendenza a far diventare il pa- ziente un consumatore di pre- stazioni,nonunmalatodaria- bilitare e curare, invertendo il rapporto medico-paziente alla base di una buona medicina. Sisonoevidenziate,inoltre,an- che se in misura minore, alcu- ne criticità riguardanti i fondi integrativi che, essendo legge dello stato e per di più, bipar- tisan, non possiamo ignorare, ma dobbiamo cercar di governare con l’aiuto della politica. Ad esempio, stimolando convenzio- ni con rapporto indiretto, che per- metterebbero al cittadino la libera scelta del curante. Personalmente, dopo attenta rifles- sione e studio dei vari fenomeni, ritengo che l’unica via seriamen- te percorribile con efficacia sia dell’Ordine autonomo degli odon- toiatri che, con un potenziamento dei poteri, consenta il monitorag- gio e controllo di questi fenomeni nell’interessedegliodontoiatriedei cittadini. La parola d’ordine deve essere ”qualità”, chiave di tutto il sistema, a 360° nelle prestazioni, nell’organizzazione, nella forma- zione post e under graduate dove, oltre all’ordine e alla politica, entra pesantemente in gioco l’accademia ,responsabile della formazione dei futuri professionisti. Unaltroaspettochemistaacuoreè smentire che l’Ordine sia morbido nei confronti di chi sbaglia. Non è vero! Non è per nulla morbido, agi- sce con i mezzi di cui dispone. Oc- corre una legislazione mirata, non punitiva, ma preventiva. Voglio ribadire che la maggiore autonomia dell’Ordine dei denti- sti, attualmente in discussione in Parlamento, può facilitare anche la risoluzione di questi aspetti, assie- me a quello del terzo pagante e dei low cost. Vero è che la modernità non si può frenare. La tendenza verso queste nuove realtà esiste, ma è necessaria molta attenzione. Se è giusto pro- porre prestazioni odontoiatriche più accessibili, è necessario guar- darsi dalle forme di società di ca- pitali che promettono tutto e subito, cercandoesclusivamenteunritorno economico equivalente spesso ad un risparmio sulle prestazioni. Inproposito,sarebbeimportanteche queste forme societarie rispettasse- ro le stesse regole cui sono sottoposti i liberi professionisti, conferendo appunto più potere agli Ordini (in questo caso alle Commissioni Albi) nell’interesse della salute pubblica. Non si deve correre il gravissimo rischio che il paziente, da malato da curare, si trasformi in un inve- stimento interessante. Altro aspetto su cui mi preme sof- fermarmi è quello degli Studi mo- noprofessionali, patrimonio per l’odontoiatria privata che sfrutta una peculiarità propria, la capilla- rizzazione sul territorio. Di quest’aspetto non si può fare a meno: basti ricordare che sono più che raddoppiati nel quinquennio 2004-2009, passando da 5580 a 13.380. Nell’immediato futuro dovranno sempre più cercare una sinergia, se non una rete associativa, per cerca- re di contenere i costi senza ridurre la qualità del servizio. Concludendo, auspico che, pur ri- spettando le regole comunitarie, si riesca a porre un freno al fenomeno degli studenti, che per aggirare il numero programmato in Italia si recano all’estero iscrivendosi a uni- versitàprivatedovelaprogramma- zione non esiste. Non è corretto ed è penalizzante per chi segue i canali tradizionali. Di questi aspetti ho parlato al Ministro della Salute, concorde nell’aiutarci a risolverli con le mo- dalità e nelle sedi opportune, come sta facendo per le nuove Scuole di specializzazione, che pensiamo di licenziare a brevissimo termine. Spero che quando verrà pubblicato questo editoriale, il problema sarà già risolto. Insomma tanti problemi, molte possibili soluzioni, ma un unico comun denominatore: la volontà di risolverli in sinergia con tutti gli autori della filiera. Buon lavoro a tutti! Enrico Gherlone Tanti problemi, molte le soluzioni, con un unico denominatore: la volontà di risolverli in sinergia Editoriale È ormai pratica comune sostituire un dente con un impianto. Prima però, il curante deve capire se su un determinato paziente l’intervento avrà suc- cesso. Di solito, valuta il rapporto corona-radice, ossia quanto è lunga la corona e quanto la radi- ce: questo rapporto, tuttavia, deve essere ancora determinato. Valutando lo stato delle protesi impiantate da più di cinque anni, una ricerca pubblicata sul Journal of Oral Implantology giunge alla conclu- sione che tale fattore non è poi così importante come si pensava per il successo delle protesi. Attraverso le radiografie sono stati esaminati 309 restauri compiuti su 194 pazienti e su impian- ti di breve lunghezza, collocati tra il febbraio 1997 e dicembre 2005. Il rapporto ideale è giudicato essere 1 a 2, ossia il doppio di quello tra corona e radice in un dente sano. Sul rapporto relativo al dente impiantato, tuttavia, alcuni studi compiuti in precedenza hanno fornito risultati contrastanti. Elevati rapporti corona-impianto sono stati consi- derati dannosi per una durata a lungo termine. La ricerca di cui stiamo parlando ha trovato un rapporto medio tra corona e impianto di 2 a 1, ma quando vi sono denti naturali che presentino tale rapporto se ne raccomanda l’estrazione e la sosti- tuzione. Gli autori hanno scoperto che le protesi stabili potrebbero essere prodotte con una radice minore. Non vi sono, inoltre, relazioni statisti- camente significative tra l’aumento del rapporto corona-impianto e la riduzione del livello di con- tatto osso-impianto tutt’attorno. Meno radice che corona per un impianto di successo L’articolo “Crown-to- Implant Ratios of Short- Length Implants” è stato pubblicato sul Journal of Oral Implantology, Vol. 36, No. 6, 2010. Il Journal of Oral Implan- tology (JOI) è la pubblica- zione ufficiale dell’Ameri- can Academy of Implant Dentistry e dell’American Academy of Implant Pros- thodontics. Fornisce infor- mazioni preziose a dentisti generici, chirurghi orali, protesisti, parodontologi, scienziati, clinici, tecnici di laboratorio, produttori e formatori. Il JOI si distin- gue come la prima e la più antica rivista del mondo dedicata esclusivamente all’implantologia.