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Implant Tribune Italian Edition

31 Italian Edition Anno V n. 2 - Maggio 2011 Industry Report Dental System™ - Efficienza e produttività per il laboratorio Il sistema CAD/CAM più completo e versatile per i laboratori odontotecnici. Dental System™ introduce una nuova generazio- ne di caratteristiche e funzioni all’avanguardia, con una gamma più ampia di indicazioni e stru- menti potenti che permettono di migliorare la produttività del laboratorio. Venite a trovarci ad Amici di Brugg, a Rimini! Il personale 3Shape sarà lieto di presentarvi la più innovativa tecnologia CAD/CAM. Tecnologia 3D IL TUO MODO DI LAVORARE DESIGNED • Manuale utente online integrato in 11 lingue • Modellazione simultanea dell’arcata superi- ore e inferiore • Articolazione virtuale dinamica • Smile Composer – ponti anatomici completi • Progettazione virtuale di attacchi • Removable Partial Design • Progettazione di abutment di ultima generazione • Sofisticate barre implantari DENTAL SYSTEM™ verrà presentato in diretta a Rimini in occasione di Amici di Brugg 2011. 3Shape_A4_DTItaly411.pdf 21.03.2011 17:14:13 Uhr IT pagina 30 I monconi sono stati quindi direttamente fresati in bocca al paziente ed il provvisorio, dopo essere stato accuratamente ribasato e rifinito, è stato infi- ne applicato con un cemento rimovibile (Fig. 5). Si è quindi provveduto ad effettuare una anestesia ples- sica sul versante inferiore (mepivacaina 2% + adrenalina 1:100.00) sia lingualmente che vestibolarmente, ed a rimuove- re le protesi precedenti estraen- do gli elementi 43/44/33/34). Sono stati quindi inseriti negli alveoli vuoti quattro impianti di KONUS MD® di Ø 4,0 mm x 10 mm (a 43/33) e di Ø 4,5 x 10 mm (a 44/34) e immedia- tamente (dopo aver applicato i relativi monconi conometrici), questi sono stati preparati nel cavo orale del paziente tramite frese diamantate e lucidati con pietra d’arkansas (Fig. 4), infi- ne è stato applicato con cemen- to rimovibile un provvisorio in resina (Fig. 6). Il paziente è stato quindi trat- tato con terapia antibiotica x 5 gg ed analgesica al bisogno. È stato quindi rivisto dopo una settimana, i provvisori sono stati rimossi, sono sta- te effettuate delle immagini radiologiche (Fig. 8), ed i mon- coni implantari sono stati tutti controllati attentamente per verificarne la stabilità. Nessun impianto dentale dimostrava sofferenza, lo stato parodonta- le perimplantare era buono la mucosa rosea e perfettamente aderente ai monconi implanta- ri. I provvisori sono stati ulte- riormente rifiniti e il paziente controllato a 15, 30 e 45 gg. con analoga metodica. Dopo 45 gg. i provvisori sono stati rimossi, è stato applica- to ed adeguatamente prepa- rato il moncone conometrico all’impianto in sede 12 e gli altri monconi sono stati ulte- riormente rifiniti e lucidati con pietra Arkansas montata su turbina e gommini montati su contrangolo. È stato quin- di effettuato il rilievo delle impronte dei monconi tramite siliconi. Le impronte sono state colate in gesso ed i modelli tra- sferiti in articolatore. Sono stati quindi confeziona- ti in monofusione 10 elementi superiori e 10 elementi infe- riori in disilicato di litio con la tecnica della pressofusione; le due arcate sono state provate e quindi applicate in bocca al paziente a soli 60 gg. dall’inter- vento (Fig. 8). Conclusioni L’implantologia offre, allo stato attuale dell’arte, soluzio- ni protesiche sicure e affidabili nel tempo, ciò permette solu- zioni di ripristino protesico, un tempo impensabili; infatti il paziente non si accontenta più di restauri funzionali e richie- de un’estetica eguale ed anche migliore di quella degli ele- menti naturali perduti. Ecco quindi la ragione della comparsa sul mercato, frutto di una ricerca scientifica tesa a dotare il protesista di soluzioni sempre più estetiche, di mate- riali che permettono di otte- nere protesi sempre più simili all’elemento naturale. Il disilicato di litio termo- pressofuso (IPS e MAXExpress by Ivoclar, Naturno, BZ) utiliz- zato in questo lavoro consente di confezionare protesi fisse in assoluta sicurezza, in virtù del- le proprie caratteristiche fisiche (durezza ≥ 400 MPa, elasticità e traslucenza simile allo smalto naturale) ed estetiche (30 colori circa disponibili per la tecnica di pittura in laboratorio). La scelta del disilicato rispet- to allo Zr è stata effettuata in base alla resistenza di questo materiale alla pressione (360- 400 MPa rispetto agli 80-120 MPa della ceramica stratificata su Zr), ed alle caratteristiche di traslucenza che sono maggiori rispetto allo Zr e che permetto- no di confezionare protesi este- ticamente “vive”. La scelta di effettuare inter- venti con chirurgia mini- invasiva risponde invece alle sempre più pressanti richieste dei pazienti riguardo alla vita di relazione anche durante la terapiaimplantare.L’implanto- logia post-estrattiva e la tecni- ca flapless permettono (quand’è possibile effettuarle) di rispon- dere a queste aspettative, ridu- cendo al minimo l’edema ed il trauma post-operatorio. È per questo motivo che tali metodiche dovrebbero essere sempre prese in considerazio- ne dagli operatori in alterna- tiva alla tradizionale tecnica a cielo aperto più facile da ese- guire ma causa di maggiori sequele post-operative. La chirurgia mini invasi- va a cielo coperto (flapless o post-estrattiva) richiede sicuramente una maggiore esperienza e sensibilità, uno studio accurato delle imma- gini radiologiche (soprattutto TC) ed è sicuramente indica- ta per gli operatori dotati di maggior esperienza; anche se a priori non dovrebbe essere accantonata da chi non possie- de esperienza in quanto, con un’attenta applicazione dei protocolli è possibile ottenere risultati di uguale efficacia rispetto alla chirurgia tra- dizionale, con minor trauma per il paziente, il quale a sua volta, patendo al minimo le conseguenze del trattamento impiantare, avrà una migliore compliance anche in occasione di futuri interventi implanto- logici.