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Implant Tribune Italian Edition

36 Speciale RegeneRation IT pagina 35 Il giorno dell’intervento impiantare, la paziente è sta- ta sottoposta ad un prelievo ematico secondo la tecnica del Dr. Anitua. Il sangue preleva- to viene raccolto in provette PRGF System® contenenti anti- coagulante che vengono suc- cessivamente centrifugate. In genere il volume prelevato è pari a 30-40cc: l’entità del volu- me ematico prelevato varia in funzione dell’estensione del difetto che si vuole colmare. In questo caso sono bastate 4 pro- vette da 5ml, contenenti citrato trisodico al 3,8% come antico- agulante. Queste provette sono state centrifugate per 8 minuti a 1800 giri con una centrifuga a controllo digitale che permette l’utilizzodiprogrammistandard in modo da limitare al massimo l’errore durante le procedure di preparazione e facilitare il raggiungimento del risulta- to ottimale. A centrifugazione avvenuta le tubofiale risultano separate in 3 porzioni: la porzio- ne di siero contenente le piastri- ne, di colorito giallo-traslucido superficiale, la porzione conte- nente gli eritrociti più profon- da, e una porzione intermedia interposta tra di esse che contie- ne la serie bianca. Con micropi- pette a volume fisso con puntali monouso sterili vengono sepa- rate le 3 frazioni, che vengono successivamente conservate in un incubatore a 37° e attivate poco prima di essere utilizzate. Per l’attivazione devono essere aggiunti per ogni millimetro di PRGF® , 50µl di Cloruro di Cal- cio (Mozzati et al. 2009). Si è proceduto all’anestesia locoregionale con mepivacaina con vasocostrittore e all’estra- zione del 2.1 con l’ausilio di uno strumento ad ultrasuoni (Mectron Piezosurgery® Devi- ce, Mectron Medical Technolo- gy, Carasco, Italy) in modo da rispettare le corticali vestibolari e i margini mucosi per limita- re le perdite tessutali in fase di guarigione. L’inserto OP5 viene adoperato per la rimozione del tessuto infiammatorio all’inter- no dell’alveolo post-estrattivo: l’ossigenazione prodotta deter- mina la riduzione della carica batterica anaerobica tipica del- la malattia parodontale (Figg. 2a, b). Anche la preparazione del sito implantare viene ese- guita con tecnica ad ultrasuo- ni, poiché questi inserti hanno, rispetto agli strumenti rotanti adoperati nella tecnica tradizio- nale, una maggior maneggevo- lezza che permette un controllo più agevole dell’asse di prepa- razione soprattutto nelle prime fasi in cui si rischia di scivolare contro la ripida corticale dell’al- veolo post-estrattivo sbagliando l’inclinazione. Anche con que- sta tecnica la preparazione del tunnel implantare viene ese- guita con inserti ad ultrasuoni di diametro crescente (Figg. 3a, 3b, 3c, 3d). La preparazione del sito implantare all’interno dell’alveolo post-estrattivo viene realizzata a ridosso della parete palatina senza seguire l’inclina- zione dell’alveolo: ad alesaggio terminato si procede al posizio- namento della frazione ricca di PRGF® attivato (Figg. 4a, 4b). Viene quindi avvitato e stabi- lizzato a 50 Newton un impianto Nobel Speedy di diametro 4mm e lunghezza 13 mm affondando- lo fino a 2 mm di sotto della cor- ticale palatina, al di sopra viene avvitata una componente pro- tesica intermedia (Multi Unit Abutment) da 1 mm di altezza (Figg. 5a, 5b, 5c). IT pagina 37 Figg. 1a, b, c - Visione radiografica e clinica (con visione frontale e occlusale) di 2.1 con lesione periapicale e una compromissione parodontale non trattabile che rende l’elemento irrecuperabile. Figg. 2a, b - L’estrazione dell’elemento viene eseguita con l’ausilio del Piezosurgery® per limitare il trauma ai tessuti duri e molli, ossigenare e ridurre la carica batterica e favorire i processi di guarigione al fine di salvaguardare al massimo l’estetica. Figg. 3a, b, c, d - Preparazione del tunnel impiantare con tecnica ad ultrasuoni. Figg. 4a, b - Riempimento dell’alveolo postestrattivo con la frazione ricca di PRGF® attivato. 1a 2a 3a 3c 3b 4a 4b 3d 2b 1b 1c