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Implant Tribune Italian Edition

7 Italian Edition Anno V n. 2 - Maggio 2011 Fatti e Opinioni MAKE PEOPLE SMILE M A D E I N I T A LY ChirurgiaImplantareAsaDental Piùspazioaimieistrumenti, piùcomfortaimieipazienti. Ilnuovovassoioancorapiùgrande Il nuovo vassoio per chirurgia implantare presenta un’altezza superiore rispetto ai normali vassoi porta strumenti. I ponticelli in acciaio inox e in gomma permettono di inserire strumenti per implantologia con una altezza maggiore rispetto allo standard. Lanuovaportaimprontainalluminio La nuova portaimpronta monouso è costruita in alluminio, un materiale con rigidità e resistenza idonee alle impronte su impianti, ma facilmente adattabile all’anatomia della bocca del paziente. La nuova base è completamente libera dal manico e da meccanismi di ancoraggio; questo permette all’operatore di poter forare liberamente la base in qualsiasi punto, indipendentemente da dove possa cadere il supporto. L’alluminio con il quale è costruita evita inoltre il fastidioso odore di plastica bruciata e problemi di impasto della fresa. Asa Dental S.p.A. uninominale Via Valenzana di Sopra, 60 - Bozzano - 55054 Massarosa (LU) Italy Tel. +39 0584 938305 - Fax +39 0584 937167 - asadental@asadental.it www.asadental.it - www.asadental.com Qualità e controllo dei costi in implantologia: un connubio possibile Mauro Labanca, MD DDS - Titolare per Affidamento dell’insegnamento di Patologia Speciale Chirurgica Odontostomatologica Università Vita Salute - Ospedale San Raffaele, Milano. Direttore: Prof. Enrico Gherlone Oggi circa il 65% degli odonto- iatri italiani esercita l’implanto- logia. Negli ultimi anni in Italia sono stati inseriti oltre un milio- ned’impiantisubaseannuale.In una indagine conoscitiva com- missionata dalla Società Italiana di Implantologia Osteointegrata (Sio) sul percepito della implan- tologia da parte della popolazio- ne italiana, è emerso che in caso di bisogno di un dente artificia- le, il 68% degli intervistati ricor- rerebbe alla stessa, e un italiano su tre ha già avuto esperienza diretta o indiretta di un inter- vento di implantologia orale. Ne deriva che l’implantologia oste- ointegrata in futuro verrà pra- ticata da un numero sempre più elevato di professionisti e inte- resserà fasce sempre più vaste della popolazione (Forum Quali- tà in Implantologia - Sio, Verona - 15-17 novembre 2008). Va inoltre considerato che la crisi economica ha pesante- mente colpito anche il settore odontoiatrico, e le ripercussioni di questo fenomeno sono ripor- tate da giornali di cronaca, da associazioni professionali e dal Ministero della Salute stesso. Il rapporto Osservasalute, una fotografia dello stato di salute in Italia (condotto dall’osservato- rio Nazionale sulla salute delle Regioni Italiane, con sede presso l’Università Cattolica di Roma), riporta nel 2010 che gli Italiani sono costretti a fare economia e a farne le spese sono “la tavola ed il dentista”. L’ex presidente dell’Andi Roberto Callioni, in una conferenza svoltasi nell’am- bito delle iniziative del Ministe- ro della Salute il 29 marzo 2011, ha analizzato le conseguenze della crisi economica e le pro- spettive future. Il dottor Callioni riconosce, in base ad un sondaggio Andi 2010, che nel nostro Paese, a causa del- la crisi, il 30% degli odontoiatri lavora di meno, e osserva ancora un incremento dell’offerta dovu- to al prolungamento dell’età pensionabile e del numero dei laureati, e un calo della doman- da relativo al decremento del potere d’acquisto, al calo della natalità e ad una diminuzione dell’indice DMFT. L’incremento dell’offerta e la riduzione della domanda por- tano il professionista medio ad avere maggiori costi e minori ricavi, dato il quadro di instabi- lità tra domanda e offerta. L’implantologia orale risente, come le altre discipline odonto- iatriche, del quadro socio-eco- nomico attuale, ma in termini diversi: la sensazione è infatti quella di una maggiore richiesta da parte del pubblico e di una necessità da parte dell’odontoia- tra di erogare questa prestazione a costi inferiori. In Italia a tutt’oggi si contano più di trecento sistemi implanta- ri differenti (stima sicuramente in difetto, considerando la diffi- coltà di censire i cloni dei cloni!). Questi sistemi hanno quasi sem- pre la certificazione necessaria alla commercializzazione, ma solo una quota ridotta di essi è in possesso di una documentazione scientifica, basata su studi oppor- tunamente disegnati e condotti da istituzioni di ricerca indipen- denti, che ne attesti l’affidabilità clinica, specialmente nel lungo periodo e con l’adeguato follow up. Sono queste le considerazio- ni che, insieme alla mancanza di parametri qualitativi di rife- rimento, hanno spinto la Sio a organizzare il Forum sopra menzionato, in cui un ampio numero di esperti ha analizzato i differenti aspetti della “Quali- tà in Implantologia”. IT pagina 8