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Implant Tribune Italian Edition

9 Italian Edition Anno V n. 2 - Maggio 2011 Fatti e Opinioni IT pagina 8 Un risparmio modesto, in termini di incidenza sul costo totale dell’intervento, potreb- be comportare un significativo aumento del rischio di insuc- cesso. E questo ci introduce a un ulteriore elemento di gran- de importanza: quale è il vero valore e la vera incidenza di un insuccesso? Non possiamo non conside- rare che ad esempio l’utilizzo di un sistema implantologico non adeguatamente sperimen- tato potrebbe indurre ad erro- ri anche banali (difficoltà nel rilevare una impronta precisa, difficoltà nel serrare le compo- nenti, rotazione o allentamenti delle componenti protesiche) che comportano inevitabili per- dite di tempo, che a loro volta incidono sui costi di esercizio e di erogazione. Che senso ha risparmiare 50 euro sul costo dell’impianto per spendere poi altrettanto o più per acquistare a parte alcu- ne componenti o per vedere il paziente molte volte in più per compensare questi errori banali (ricordando il costo orario dello studio sopra descritto?). Inoltre, se un insuccesso è sempre un elemento da tenere in considerazione, occorre cer- care di eliminare gli insuccessi prevedibili, intendendo quelle situazioni in cui si è responsa- bili certi di questo accadimento (la già citata mal gestione della sterilità, una non corretta pia- nificazione chirurgica, una non corretta o adeguata sequenza chirurgica). Un insuccesso prevedibile ed evitabile può comportare non solo un danno economico facil- mente quantificabile alla luce degli elementi sopra descrit- ti, ma anche un importante e meno facilmente quantificabile danno in termini di immagine e di credibilità nei confronti del nostro paziente, che potrebbe interferire con la sua fiducia nei nostri confronti e nella sua disponibilità a farsi portavoce per noi presso altri. Volendo trarre delle conclusio- ni, nella gestione dei costi nella nostra chirurgia implantologica occorrerebbe considerare: . una particolare attenzione alle voci maggiori dei costi; . una semplificazione e snel- limento delle procedure cli- niche ed extracliniche; . la identificazione di alter- native di trattamento con diverso rapporto costo-bene- ficio; . una pianificazione per ridu- zione/eliminazione degli imprevisti ed errori e dei rilevanti costi associati. Tutto questo sarà necessa- rio per comprendere meglio, e con maggiore responsabilità ed eticità, quando risulti esse- re davvero necessario provare un nuovo sistema implantare e con quali criteri valutarne la reale affidabilità ed attendibi- lità; quale sia la reale inciden- za del costo dell’impianto sul costo totale della nostra pre- stazione chirurgica al fine di non farci fuorviare nelle scel- te considerando un elemento che, alla luce di quanto sopra descritto, non risulta essere di primaria importanza in ter- mini di costo assoluto. Infine, quanto costi, in ter- mini monetari e di immagine, un eventuale insuccesso o falli- mento altrimenti evitabile? Alla luce di queste considera- zioni, utilizzando una maggio- re rigorosità nella selezione dei nostri protocolli e dei materiali da noi scelti ed utilizzati e una maggiore eticità nelle nostre valutazioni, potremo riuscire ad ottenere una reale diminuzio- ne dei costi nelle aree che non comportano interferenze nella qualità finale erogata. Senza andare invece a “rispar- miare”inmanieranonrazionale suareelacuiinfluenzasulnostro risultato finale sarà significati- va, con importanti conseguenze per noi, per la nostra professio- nalità e per i pazienti che a noi si sono affidati dandoci la loro salute e la loro fiducia da gesti- re. Abbiamo il diritto di tradirla o invece il dovere di custodirla e di rispettarla? Si ringrazia il dottor Eugenio Paglia per l’importante contri- buto fornito per la parte relativa ai costi e alle valutazioni econo- miche in ambito nazionale ed internazionale.