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Cosmetic Dentistry Italian Edition

41dentistry 2_2011 cosmetic medicina estetica_fatti ei opinioni * Medico Chirurgo Odontoiatra, esperto e consulente in medicina ad indirizzo estetico. Professore a contratto - Università degli Studi di Padova - Master di II livello “Estetica dei tessuti orali e periorali in Odontoiatria”. Professore a contratto - Università degli Studi di Cagliari - Scuola di Specializzazione in Ortodonzia. Vicepresidente POIESIS (Perioral and Oral Integrated Esthetic Sciences Italian Society). Tutte le immagini sono di proprietà del dott. Ezio Costa. Figg. 3, 4_Immagine della paziente prima e dopo il trattamento. persona che vi sta attorno. L’affascinante mondo della Medicina estetica e della Medicina anti-aging ci mette a disposizio- ne strumenti di conoscenza e supporto alla terapia assolutamente performanti. Tra tutti i materiali a disposizione per il miglio- ramento dei tessuti periorali, l’acido ialuronico è quello più conosciuto e usato. L’acido ialuronico libero è usato come biorivita- lizzante per idratare e nutrire la cute del viso, men- tre quello “linkato” è usato come filler, per sostenere o sostituire volumi. In Italia i filler sono considerati un “presidio me- dico”, non un farmaco, e seguono regole di produ- zione non controllate: sostanzialmente il produtto- re o distributore “autocertifica” che il prodotto non sia dannoso. In Italia sono più di 100 gli iniettabili in com- mercio per uso “medico estetico”, ma di questi solo una decina hanno l’approvazione FDA. Al di là dei numeri e delle rigide norme statunitensi, sarebbe interessante conoscere quali siano le caratteristiche di qualità del sistema di produzione e del prodotto finito da valutare per stabilirne la sicurezza. Cercherò di spiegarvi quali sono state le mie considerazioni nella scelta del filler da utilizzare sui miei pazienti. In Italia abbiamo la fortuna di avere una delle poche aziende mondiali, leader europea, produttrici di acido ialuronico di derivazione batterica. Questa azienda farmaceutica produce, oltre ad acido ialuronico utilizzato in altre specialità medi- che, la polvere base per i filler. Unica nel suo genere, adotta standard eleva- tissimi di qualità corredati da certificati analitici molto precisi. Tra questi la viscosità intrinseca del prodotto che è indice del peso molecolare, che a sua volta influisce sulle capacità reologiche e di velocità di riassorbimento del filler; la quantità di proteine e acidi nucleici residui che deve essere pari a zero; i solventi residui (i solventi vengono usati per purificare il prodotto di fermentazione batte- rica); l’assenza di metalli pesanti (nei fermentatori per alimentare i batteri si utilizzano sostanze che possono contenere metalli pesanti). Regenyal Laboratoires è l’unica azienda pro- duttrice di filler con l’intera filiera produttiva sita in Italia e che si avvale esclusivamente di materiale e tecnologie italiane. Nel suo sito produttivo di Spello, in ambiente controllato, il prodotto viene realizzato unendo la polvere di acido ialuronico ancora non sterile, all’agente attivante (soda: alcalinizza l’am- biente per avere forti legami etere e rende dispo- nibile l’acido ialuronico a legarsi al BDDE), all’acqua e al BDDE (butanediol diglycidyl ether, agente di cross-linking che lega fra loro le molecole di acido ialuronico). Ne risulta un filler monofasico come massa unica uniforme. La fase successiva è una delle più delicate: la dialisi, serve a purificare il prodotto da BDDE non cross-linkato e dall’acido ialuronico ri- masto libero. Infine, il prodotto viene omogeneizzato per di- verse ore per renderlo più “soft”, omogeneo. A questo punto il filler viene messo nelle sirin- ghe, dove viene sterilizzato e viene eseguito il con- trollo qualità per ogni singola siringa prodotta. Tutti questi passaggi, delicati e strategici per la qualità, sono “rintracciabili”; esiste cioè una “rin- tracciabilità di filiera” dallo streptococcus equi al paziente, e trovo che questa sia l’unica vera forma di controllabilità del prodotto, garanzia di qualità che mi ha convinto nella scelta di questo materiale. Credo sia chiaro come ci possano essere grandi possibilità di elusione di alcuni di questi passaggi, non essendoci un organismo di controllo come in- vece esiste per i farmaci (AIFA). Semplicemente, se un prodotto presidio medico crea problemi viene ritirato. Io ritengo invece sia fondamentale che tutte queste fasi siano sempre riconosciute, tracciate e certificate. POIESIS (www.poiesisweb.eu) – Società scienti- fica che ho fondato circa due anni fa con alcuni col- leghi/amici – ha tra le sue mission quella di lavorare con le aziende per favorire la massima trasparenza riguardo la qualità del prodotto, nel rispetto della salute del paziente. _Ezio Costa* Fig. 4Fig. 3