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Dental Tribune Italian Edition

7 Anno V n. 1 - Giugno 2011Italian Edition Industry Report ET pagina 6 La punta è autoclavabile e, per prevenire gli effetti cor- rosivi causati dagli irriganti canalari e dai ripetuti cicli di sterilizzazione, è stata rivestita da un sottile strato di Nitruro di Titanio (TiN). La lettera- tura internazionale ha dimo- strato che questo trattamento di superficie rende la super- ficie del Nichel-Titanio priva di irregolarità e più resistente all’azione degli agenti corro- sivi(16) . La punta SF65 è lunga 25 mm ed è provvista di tacche nere a 16-18-20-22 mm per con- trollarne sempre la lunghez- za di lavoro; il diametro della punta (arrotondata) è 0,20 mm, mentre la conicità è 02; queste ridotte dimensioni sono state pensate per permettere di inse- rire la punta in tutte le tipolo- gie canalari (Fig. 3). Metodo di utilizzo L’utilizzo della punta SF65 inizia quando la fase della sagomatura canalare è com- pletata. La punta SF65 deve lavora- re con un movimento di va e vieni nel canale; la profondità massima di lavoro è 2 mm in meno rispetto alla lunghezza del canale radicolare; la punta deve essere fatta vibrare alla frequenza più bassa possibile del manipolo sonico; non biso- gna esitare fermi nello stesso punto del canale con la punta in azione. Per ogni canale radicola- re il protocollo operativo è il seguente: - 3 cicli di 15 sec con NaO- Cl attivato con SF65 (sosti- tuire l’NaOCl dopo ogni ciclo); - 3 cicli di 15 sec con EDTA attivato con SF65 (sostitui- re l’EDTA dopo ogni ciclo); Fig. 3 - Aspetto della punta SF65. Fig. 4 - Situazione prima dell’attivazione sonica del NaOCl. Fig. 5 - Attivazione sonica tramite la punta SF65. Fig. 6 - Effetto effervescenza in seguito ad attivazione del NaOCl. - 3 cicli di 15 sec con NaO- Cl attivato con SF65 (sosti- tuire l’NaOCl dopo ogni ciclo). Passare al canale succes- sivo se si tratta di un ele- mento dentale pluricanalare, quindi asciugare e otturare il sistema canalare. L’azione dell’attivazione dell’irrigante è dimostrata con un “effet- to schiuma” che appare nella camera pulpare (Figg. 4-6). Fig. 7 - Lesione periradicolare di 2.6. Fig. 8 - Fistola palatale. I vantaggi clinici nell’utiliz- zo di questa punta per l’attiva- zione degli irriganti canalari sono: 1.un notevole risparmio di tempo nella fase della detersione e disinfezione del sistema canalare; 2.una irrigazione profonda del sistema canalare (sia- mo certi di portare gli irri- ganti nel terzo apicale); 3.una più rapida guarigione delle lesioni periradicolari come mostrato nel caso cli- nico seguente. Caso Clinico Lesione periradicolare a carico del 2.6 di un giovane paziente (Fig. 7); è presente anche una fistola palatale (Fig. 8). Dopo aver rilevato le cor- rette lunghezze di lavoro dei 4 canali radicolari (Figg. 9, 10), si è proceduto alla sagomatura del sistema canalare con stru- menti 4S KOMET. Al termine di questa fase si è proceduto alla profonda disin- fezione del sistema canalare adoperando la punta SF65 e seguendo il protocollo consi- gliato dalla casa produttrice, precedentemente riportato in questo articolo. È seguita, quindi, la fase dell’otturazio- Fig. 9 - Rilevazione della lunghezza di lavoro. Fig. 10 - Rilevazione della lunghezza di lavoro. Fig. 11 - Otturazione con tecnica Thermafil. Fig. 12 - Scomparsa della fistola palatale. Fig. 13 - Controllo a 3 mesi. Completa guarigione della lesione periradicolare. ne tridimensionale del siste- ma canalare, eseguita con la tecnica della guttaperca calda veicolata da carrier (Fig. 11). A distanza di 7 gg. il pazien- te è stato rivisto per eseguire il restauro post-endodontico; all’esame clinico intraorale era apprezzabile la scomparsa del- la fistola palatale (Fig. 12). Il successivo controllo a distanza di soli 3 mesi dal trattamento endodontico mette in evidenza la completa guarigione della lesione periradicolare (Fig. 13). Conclusioni In Endodonzia si cerca di ottenere sempre un risultato che sia quanto più sicuro, sem- plice, predicibile e rapido pos- sibile. In quasi tutte le fasi di un trattamento endodontico questi obiettivi sono stati raggiunti; la fase della detersione è quel- la dove ancora si è alla ricerca di un protocollo che sia quanto più universale possibile. L’avvento di strumenti sonici per l’attivazione degli irriganti canalari, come la punta SF65 KOMET, rappresenta sicura- mente un passo importante verso questa direzione. Questa garantisce la riduzio- ne dei tempi di lavoro ed una accelerazione dei tempi di gua- rigione delle lesioni periradi- colari; il tutto associato ad una semplicità di utilizzo veramen- te sbalorditiva. Il fatto che il manipolo soni- co consenta di eseguire opera- zioni cliniche importanti non solo in endodonzia (rifinitura delle pareti della camera pul- pare, svasatura iniziale degli imbocchi canalare, attivazione dei liquidi di disinfezione), ma in tutte le branche dell’odonto- iatria (dalla profilassi fino alla chirurgia!), è un vantaggio ergonomico notevole con rica- dute positive nella gestione dei tempi e dei costi di uno studio odontoiatrico. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. Il mineral trioxide aggregate “MTA” in endodonzia ortograda: a case-report Stefano Daniele DDS, MSc Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria Polo S. Paolo; Unità operativa Dipartimentale di Patologia, Medicina Orale e Geriatria - Direttore: Prof. A. Carrassi Abstract Lo scopo del lavoro è quel- lo, attraverso la descrizione di due case-report, di evidenzia- re le applicazioni del mineral trioxide aggregate “MTA” in endodonzia ortograda. In par- ticolare, si prende in considera- zione l’otturazione canalare di un incisivo centrale con ampio forame apicale e la riparazione di una perforazione iatrogena del pavimento della camera pulpare di molare inferiore. Introduzione Tra i materiali impiegabili per otturare il sistema canala- re ha trovato spazio, negli ulti- mi anni, il mineral trioxide aggregate “MTA”. Talemateriale,oltrecheesse- re il miglior ausilio per ottene- re un’otturazione retrograda ad elevata capacità di sigillo negli interventi di endodonzia chirurgica, trova indicazioni anche per risolvere situazio- ni particolari in endodonzia ortograda. “MTA” trova indi- cazione nella riparazione delle perforazioni del sistema endo- dontico che mettono in comu- nicazione quest’ultimo con i tessuti parodontali e nell’ottu- razione del terzo apicale, lad- dove il diametro del forame appare di grosse dimensioni. Quest’ultima condizione si può riscontrare nei processi di riassorbimentoesternodell’area apicale della radice, condizione che riposiziona il forame in senso coronale aumentandone così il diametro. Ancora, fora- mi apicali di grosso diametro si possono evidenziare in quel- le situazioni dove un arresto dell’apicogenesi (generalmente per necrosi dei tessuti pulpari) impedisce la fisiologica matu- razione dell’apice radicolare e la riduzione del diametro del forame apicale. I principi biologici e fisico- chimici alla base della scelta di “MTA” per risolvere tali situa- zioni cliniche si basano sul fatto che il materiale presen- ta un’ottima biocompatibilità nei confronti dei tessuti paro- dontali e un’attività induttiva alla proliferazione verso molte specie cellulari, tra le quali ritroviamo gli osteoblasti e i fibroblasti. Questa condizione garantisce l’ottenimento di un valido sigillo tra tessuto denta- le e materiale da otturazione in tutte quelle condizioni cli- niche ove, per definizione, non si riesce ad avere una super- ficie ricevente asciutta, e mi riferisco alla cavità retrograda in endodonzia chirurgica ed all’otturazione di apici di gros- so diametro(1) . Per contro, occorre conside- rare come “MTA” non sia di facile manipolazione, anche in considerazione del fatto che trovaindicazioneclinicaall’uso in aree dell’endodonto di non facile esplorazione e visione. Vengono riportati di seguito due case report che descrivono, passo per passo, le procedure cliniche relative all’impiego di “MTA” in endodonzia orto- grada. Case report 1_Otturazione di canale con ampio diametro apicale Il caso clinico qui riportato descrive il trattamento endo- dontico di 2.1 e 2.2 di un giova- ne paziente di sesso maschile giunto, in urgenza, all’osser- vazione per dolore intenso in corrispondenza dell’area mascellare di destra. ET pagina 8