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Dental Tribune Italian Edition

3 Italian Edition Anno VII n. 6 - Giugno 2011 News e Commenti ESACROM SRL - Imola - Italy - Phone: +39 0542643527 E-mail: esacrom@esacrom.com - Website: www.esacrom.com T-BLACK 02-21x28 Infodent ghost.indd 3 26/02/10 17:16 MINORE ABRASIONE E USURA MIGLIORE EFFICIENZA DI TAGLIO E MINOR RISCALDAMENTO DEI TESSUTI SUPERFICIE ANTIRIFLESSO I MARZIANI DEGLI ULTRASUONI SURGYSONIC MOTOrappresentalasvoltanellachirur- gia dei tessuti duri. Ultrasuoni e micromotore chirurgico brushlessduetecnologie-undispositivounico. DT pagina 1 L’appuntamento ha provocato, com’era intuibile, un intervento in blocco non solo della stam- pa di settore richiamata dal tema e dal “peso” dei relatori, ma anche di molti altri espo- nenti del comparto, per sentir illustrare un’analisi sinergica di professione e industria. Tal- mente numerosi gli intervenuti che nella sala molti han dovuto rimanere in piedi per ascoltare le valutazioni di Roberto Cal- lioni (Andi) e quelle, altrettanto lucide ed eloquenti, di Roberto Rosso (Key Stone-Unidi). Dopo una breve presentazione del presidente Unidi, Matteuz- zi, secondo cui “il comparto ha bisogno di conoscere i suoi dati anche se crudi, crudeli o neri addirittura”, Callioni ha sotto- lineato i punti più significativi dell’“Indagine congiunturale sulla professione odontoiatrica in Italia nel 2011”, basata sulle risposte di 5589 dentisti certifi- cati (termine che piace molto a Callioni, per sua stessa ammis- sione). Dalla ricerca emerge un Paese in sofferenza con una categoria affetta da sottoccu- pazione (30%), probabile conse- guenza dell’onda di ritorno dello “tsumani” economico del 2008. Che dichiara ricavi inferiori nel 2009 e 2010 (in alcuni casi di oltre il 15%) e pertanto affetto da un pessimismo diffuso (45%) sul futuro, per nulla attenuato dall’entrata in campo dei Fon- di integrativi, considerati con diffidenza quasi pari a quella che accompagna il tumultuoso evolversi del franchising odon- toiatrico. L’analisi dimostra, quindi, che una percentuale cospicua (addirittura il 68,8%) della categoria deve rivedere i piani di vita e i progetti che si erano proposti prima della crisi, essendo venuto meno il privile- gio che informava economica- mente la professione e che pur tuttavia permane sebbene in forma minore. Basta confron- tare le difficoltà d’inserimento e i guadagni che un giovane odontoiatra ha rispetto a quelli del possessore di un’altra laurea e della stessa età. Alla doman- da se sceglierebbero la stessa professione, qualora potessero tornare indietro, la risposta di molti, a detta di Callioni, è stata “agghiacciante”: certamente no. Assai più favorevole il quadro presentato da Rosso nell’“Ana- lisi di Settore” con l’apparente semplicità ed immediatezza di linguaggio che lo contraddi- stingue e che rende le cifre più ostiche, familiari anche ai più tetragoni. Rosso ha citato tre cifre esemplari della produzione italiana, che nel 2008 ammonta- va a 621, nel 2009 è precipitata a 597 raggiungendo quota 633 nel 2010 con un aumento di oltre il 6%. Un boom che fa eco a quel- lo dell’export, precipitato da 360 (2008) a 352 (2009) ma risalito trionfalmente a 372 l’anno scor- so.Piùdolentilenoteriguardan- ti gli accessi di pazienti che da 60 milioni nel 2008 sprofondano a 55 nel 2010 e il calo produttivo A che punto è la crisi? Rispondono Andi, Unidi (e Gherlone) in un workshop dei laboratori che registra l’anno scorso un 26% in meno. Decisamente realistico e disincantato l’intervento di Enrico Gherone, ospite atten- tissimo in prima fila, invitato quasi per acclamazione ad un intervento non previsto. Per il consulente del Ministro Fazio, i dentisti “si sono abituati trop- po bene”, ma rispetto ad altri medici la categoria è ancora in posizione economicamen- te favorevole. Problema base: come fare in modo che anche il 60% dei pazienti che ancora non sanno cos’è il dentista, ci vada, perché tutto il sistema ruota attorno a lui. Occorre “stanare” i Fondi integrativi e collaborare in spirito di “realpolitik” con “la Politica” che, pretendendo pre- scrizioni dentali a costi più per- corribili, mostra di avere a cuore la salute (e il consenso) dei citta- dini, più che le sorti dei dentisti. Alla stessa “Politica” Gherlone chiede di imporre alle società di capitale (che egli non ama affat- to e lo dice chiaramente) gli stessi limiti pubblicitari impo- sti ai professionisti. “Battere i pugni sul tavolo, come invocano alcuni colleghi – osserva Gher- lone – è perfettamente inutile, può essere anzi controprodu- cente. Certi individualismi non sono più percorribili. I tempi son cambiati e non torneranno più”. m.boc