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Dental Tribune Italian Edition

10 Italian EditionAnno VII n. 7+8 - Luglio-Agosto 2011 Trends DT pagina 9 Questo necessita l’utilizzo di una terapia antibiotica aggiunti- va(10) . L’A. Actinomycetemcomi- tans è stato trovato anche nelle placche aterosclerotiche(11) , e vi è stata evidenza che suggerisce che l’A. Actinomycetemcomitans gengivale possa essere collegato alla malattia coronarica cardia- ca(12) . Questo rende ancora più impellente il cercare un metodo per controllare questo patogeno aggressivo. Guarigione della ferita I laser a diodi sono molto effica- ciinapplicazionisutessutomolle, tra cui incisione, emostasi e coa- gulazione(13) . I molti vantaggi del laser rispetto alla lama del bistu- ri sono stati dibattuti in lettera- tura. Questi includono un campo operativo senza sangue, gonfiore e cicatrizzazione minimi e dolo- re post chirurgico decisamente inferiore o nullo(14,15) . Quando vengono eseguite procedure chi- rurgiche con il laser, la superficie prodotta guarisce favorevolmen- te come un ferita aperta, senza la necessità di suture o medicazioni chirurgiche(4) . Alcuni studi han- nodimostratounaguarigionepiù veloce e confortevole della ferita con l’uso del laser a diodi in com- binazione con il detartraggio e la levigatura radicolare (SRP)(7) . Un’aggiunta al detartraggio e alla levigatura radicolare (SRP) Nella letteratura dentale vi è una forte evidenza che l’aggiun- ta di un trattamento con laser a diodi al SRP (il gold standard nel trattamento parodontale non chi- rurgico) porta a risultati signifi- cativamente superiori. Dopo il trattamento SRP, il laser a diodi viene usato sul lato del tessuto molle della tasca parodontale per asportare il tessuto molle infiam- mato e ridurre i patogeni(16) . La ricerca ha dimostrato una migliore rimozione dell’epitelio della tasca rispetto alle tecniche tradizionali(3) . Molti studi hanno dimostrato una maggior riduzio- ne dei batteri (soprattutto i paro- patogeni specifici), quando i laser a diodi vengono utilizzati dopo il trattamento SRP(5,17,18) . Con l’ag- giunta della terapia con laser a diodi, si ha anche il significativo miglioramento nella decontami- nazione e un trattamento efficace della perimplantite(19) . Diversi studi hanno dimostrato una riduzione del sanguinamen- to gengivale(17,20) , una riduzione dell’infiammazione e della pro- fondità della tasca(15,17) nonché una diminuita mobilità del den- te e un minor perdita di attacco clinico(16) . Questo miglioramento della salute gengivale rimane più stabile rispetto al solo trat- tamento convenzionale con SRP e tende a durare più a lungo(21) . Inoltre, con l’aggiunta della tera- pia con laser a diodi, il comfort del paziente è significativamente maggiore durante la fase di gua- rigione postoperatoria(7) . La ricerca mostra, quindi, che il trattamento parodontale con il laser a diodi è una procedura efficace e rappresenta anche una procedura minimamente inva- siva. I pazienti richiedono una chirurgia meno invasiva e il laser a diodi offre al dentista un eccel- lente strumento per eseguire il trattamento parodontale nel pro- prio Studio. Uno strumento sicuro I test istologici delle radici su cui è stato usato il laser a diodi dopo SRP non hanno mostrato alcuna alterazione superficiale visibile sulla radice o sul cemen- to. Non vi erano segni di effetti termici collaterali su nessuno dei denti trattati(22) . Molti studi non hanno specificatamente indicato alcun effetto collaterale sul tes- suto, dimostrando la sicurezza del laser a diodi(5,8,17,23) . L’azione battericida, particolarmente effi- cace sui patogeni parodontali, rende superfluo l’uso di antibio- tici aggiuntivi(10) . Questo elimina il problema della resistenza bat- terica e degli effetti collaterali sistemici causati dall’uso di anti- biotici(6) . Il laser è un trattamento più sicuro e più efficace. Il protocollo attuale La summenzionata ricerca ha dimostrato che l’uso del laser a diodi, dopo trattamento conven- zionale con detartraggio e leviga- tura radicolare (SRP), è superiore al solo trattamento SRP. Sono stati sviluppati diversi protocolli per implementare questo trat- tamento nella vasta offerta di trattamenti dello Studio odonto- iatrico. Questi protocolli possono esse- re eseguiti dagli odontoiatri e/o dagli igienisti, come determinato dalle normative locali in ambito odontoiatrico. I parametri individuali varia- no a seconda del clinico e dal par- ticolare laser a diodi impiegato. Però, la maggior parte dei proto- colli segue una formula semplice. Il lato duro della tasca (superficie del dente e della radice) viene prima trattato con uno scaler a ultrasuoni e con strumentazio- ne manuale (Fig. 1). Si passa poi alla riduzione batterica e alla coagulazione mediante laser del lato epiteliale del tessuto molle della tasca(1) (Figg. 2, 3). La fibra del laser viene misurata ad una distanza di 1 mm dalla profon- dità della tasca. La fibra viene usata con un leggero contatto in modalità sweeping, coprendo l’in- tero rivestimento epiteliale, dalla base della tasca verso l’alto(24) . La punta della fibra viene pulita spesso con una garza umida per impedire l’accumulo di detriti. Il sondaggio dei siti trattati non dovrebbe essere eseguito prima di 3 mesi dopo il trattamento (Fig. 4), perché la guarigione ini- zia dalla base della tasca e il nuo- vo tessuto rimane fragile per tale periodo di tempo(1) . Le impostazioni della poten- za e i parametri del tempo sono determinati dal laser specifico utilizzato. Il clinico che intende utilizzare il laser a diodi deve seguire un corso di formazione specifico su quel tipo di laser, così da essere perfettamente in grado di implementare la terapia parodontale laser assistita. Con l’esperienza, l’utilizzatore acquisi- rà maggior padronanza e sarà in gradodiadattareilprotocolloalle esigenze della propria attività. In futuro, i protocolli saranno modi- ficati e adattati dai diversi grup- pi che usano il laser dopo aver confrontato le loro esperienze e i risultati. Tali risultati saranno inglobati in nuove procedure che porteranno la terapia parodonta- le laser assistita a un nuovo e più efficace livello. Ora è il momento giusto Ora è il momento giusto per utilizzare il laser di routine per il trattamento delle malattie paro- dontali. Il laser a diodi ha dimo- strato essere efficace e sicuro a tale scopo. Se non ora, quando? I pazienti devono essere sotto- posti a un trattamento e la tera- pia parodontale laser assistita risulta non invasiva. Con il laser a diodi vi è una minor necessità di somministra- re antimicrobici a livello locale o sistemico, e questo significa meno reazioni allergiche e una minore resistenza antibiotica. Vi è una prova significativa che l’aggiunta della terapia parodon- tale laser assistita al trattamento convenzionale con detartraggio e levigatura radicolare migliori i risultati. Questo è importante soprattutto quando si considera il particolare legame tra la salute parodontale e quella sistematica. È tempo di adottare la tecnologia laser e applicare questo tratta- mento che rappresenta un van- taggio per i nostri pazienti. 1. Raffetto, Lasers for initial periodontal therapy, Dental Clin N Am 48, 2004, 923-936. 2. The American Academy of Periodontology Statement Re- garding Gingival Curettage, J Periodontal Academy Re- port, October 2002, 1229-1230. 3. Romanos, Henze, Banihashemi, et al. 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