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Dental Tribune Italian Edition

13 Anno IV n. 2 - Luglio-Agosto 2011Italian Edition Speciale Il valido contributo dell’igienista dentale nell’individuazione del cancro orale Il cancro orale è una patologia maligna che ha esiti rilevanti sui pazienti affetti, sui familiari e sulla collettività. Nel 2008 ne sono stati diagnosticati oltre 600 mila casi nel mondo. È l’ottavo tumore più diffuso (il 3-5% di tutti i tumori maligni diagno- sticati) e il più comune nei Paesi in via di sviluppo. Legato proba- bilmente alla diversità degli stili di vita e ai fattori predisponenti, presenta un’incidenza più elevata nei maschi. Di tasso variabile tra 1 e 10 casi su 100 mila abitanti, è in progressivo aumento in molti Paesi, in individui di età maggio- re ai 40 anni, con tendenza all’ab- bassamento dell’età di incidenza. Con un tasso di sopravvivenza di circa il 46% a cinque anni (mino- re rispetto a tutti i principali tipi di cancro, essendo la maggior parte delle lesioni diagnosticate in stadio avanzato) provoca ogni anno la morte di oltre 120 mila individui. In Italia i dati eviden- ziano circa 4000 casi l’anno, con incidenza del 8,44 nei maschi e 2,22 nelle femmine ogni 100.000 abitanti, e un indice di mortalità annuo rispettivamente di 2,7 e 0,62. Se intercettato precocemen- te, vi è una probabilità di soprav- vivenza superiore rispetto ad altri tipi di cancro, potendo la morta- lità esser drasticamente ridotta con interventi educativi e sani- tari. La maggior parte degli esiti è attribuibile a fattori di rischio modificabili quali il tabagismo, il consumo di alcolici e superal- colici. L’associazione tra fumo e superalcolici aumenta il rischio in modo esponenziale, mentre la dismissione dal fumo riduce significativamente il rischio dopo un intervallo tra i 5 e 10 anni. Un livello non ottimale d’igie- ne orale costituisce un fattore importante tra i predisponenti. Studi epidemiologici riportano anche come un’alimentazione con assunzione abitudinaria di frutta e vegetali modifichi il rischio di contrazione. Per il miglioramento dellasaluteoralenonsipuòtrascu- rare una programmazione d’assi- stenza a tutti i livelli e condivisa da tutti gli operatori sanitari abi- litati ad interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Più frequentemente localizzato ai bordi laterali e nella parte ven- trale della lingua, al pavimento orale e nella regione palatale. Essendo non sempre clinicamen- te distinta la presentazione, l’uni- ca opportunità è rappresentata dalla programmazione collettiva di una valida procedura di inter- cettazione e diagnosi in tutti i pazienti che presentino una qua- lunque lesione delle mucose orali. Principi fondamentali devono condurre l’odontoiatra e l’igieni- sta dentale all’impostazione di un iter corretto nei pazienti che pre- sentano alterazioni delle mucose orali. Più frequentemente beni- gne esse si risolvono spontane- amente in un massimo di circa 14 giorni. L’OMS raccomanda di considerarepotenzialmentemali- gne, e sottoporre ad accertamen- to diagnostico le lesioni che non regrediscano spontaneamente o con la rimozione degli irritanti locali entro tale periodo. Anche se il paziente si rivolge all’odonto- iatra riferendo problemi odonto- iatrici, per una seduta di controllo o per richiami d’igiene orale pro- fessionale, occorre, adottare una metodologia di consuetudine mediante un esame obiettivo accurato extra ed intra-orale per evidenziare eventuali alterazio- ni dei tessuti orali e provvedere all’impostazione di un corretto iter diagnostico. Per prevenire il cancro della bocca si devono porre in essere strategie comuni a tutto il team odontoiatrico rendendo consape- voleilcittadinosullagravitàdella HT pagina 14