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Dental Tribune Italian Edition

19 Anno IV n. 2 - Luglio-Agosto 2011Italian Edition Speciale HT pagina 18 Si passa all’esame extra- orale organolettico e ricerca della sorgente orale, e all’esa- me intraorale facendo atten- zione alla presenza di patina dentale,evidenza di respirazio- ne orale o xerostomia. L’esame parodontale completo attraver- so il sondaggio e la valutazione dell’igiene orale precederanno l’esamedellavalutazionedell’ali- tosi con esami strumentali. Nel piano di cura è necessario un controllo costante dell’efficacia del controllo del biofilm batte- rico dal cavo orale e da tutti gli eventuali presidi presenti quali protesi mobili,fisse o impianti. Eventuali processi cariosi vanno riabilitati. Caso Clinico Giungeva una giovane donna di 26 anni (Fig. 1) che riferiva problemi di alitosi. Veniva pre- so un appuntamento e le veniva chiesto di astenersi da pratiche di igiene orale, dall’assunzione di cibo, tabacco ed alcool a par- tire da 12 ore prima della visita. Grande rilevanza della pri- ma seduta è stato il colloquio anamnestico effettuato tramite domande sul problema speci- fico e rilevazione e compilazio- ne della cartella dati secondo il protocollo del dott. Touyz. Dall’anamnesi emergeva che la paziente non aveva sempre per- cezione del problema, che le era stato fatto notare da una parente stretta (la sorella); l’andamento del fenomeno era costante, ma con picchi; l’assenza di patologie sistemiche, una predilezione per la cucina etnica con assunzione frequente di cibi alitogeni come aglio, spezie e curry. Si passava, poi, all’esame cli- nico orale (Fig. 2) tramite son- daggio parodontale, rilevazione dell’Indice di Placca (Fig. 3) e dell’indice di sanguinamento. Il primo risultava negativo, tutti i sondaggi erano nella norma; il punteggio di placca e di sangui- namento erano rispettivamente del 55% e del 50%, con presen- za di una spessa patina linguale (Fig. 4). Si cercava, dunque, di incrementare la compliance del paziente, spiegando in maniera interattiva, con utilizzo di vide- ocamera, l’eziologia dell’alitosi, mostrando con l’aiuto del rivela- tore alla fluoresceina, la presen- za di biofilm batterico nel cavo orale, la correlazione tra l’igiene orale poco efficace e la patina linguale. Il soggetto prendeva coscienza del problema in maniera equili- brata e si autovalutava tramite sniff test (Fig. 5). Le si mostra- vano i presidi e le tecniche per una corretta igiene domiciliare invitandola ad usare spazzolini Fig. 1 - Sorriso del paziente alla prima visita. elettrici (Fig. 6) che, secondo la letteratura, mostrano risulta- ti superiori ai manuali(11,12) ; un uso delicato del netta lingua e spazzolini interprossimali. Si concentrava, infine, l’attenzione sulla modifica delle abitudini alimentari, invitandola ad evi- tare cibi alitogeni per due set- timane. Si misurava, tramite Halimeter, il valore dei VSC per motivare la paziente e per avere un dato oggettivo nella valuta- zione del trattamento dell’alitosi (Fig. 7); lo strumento indicava un valore di VSC pari a 340 ppb come media dei tre campiona- menti. Si giungeva alla fase della decontaminazione orale, con deplaquing effettuato con appa- recchio di profilassi ad aria e polvere di glicina, ablatore ad ultrasuoni e rifinitura con stru- mentazione manuale in alcuni siti e le si prescriveva l’uso di collutorio alla clorexidina allo 0,2% e gel di clorexidina allo 0,1% sulla lingua per due setti- mane, tempo dopo il quale fissa- vamo il controllo. Alcontrollo,gliindicidiplacca e sanguinamento – rispettiva- mente del 10% e 5% – dimo- stravano un’ottima compliance della paziente, dato confermato dalla rivalutazione con Halime- ter, che indicava un valore di VSC pari a 95 ppb come media dei tre campionamenti. L’alitosi non era più presente e la paziente mostrava un nuo- vo atteggiamento contrasse- gnato da un approccio positivo e propositivo alla salute orale, un’ottima motivazione e stan- dard migliorati di igiene orale. Alla paziente è stato suggerito un trattamento di sbiancamen- to dentale per dare completez- za al significato di benessere e bell’essere del sorriso. La bellezza di un sorriso non è basata solo sulla realizzazione di una salute gengivale, paro- dontale e dentale, ma anche sul controllo dell’alito, per rispon- dere all’esigenza di migliora- mento della vita di relazione del paziente e contribuire a una nuova consapevolezza del sé. Se l’essenziale è invisibile agli occhi, fatti prendere per il naso. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. Fig. 7 - Misurazione delle VSC tramite Halimeter. Figg. 6a, b - Istruzioni di igiene orale. Fig. 4 - Patina linguale. Fig. 5 - Autovalutazione tramite sniff-test. Fig. 2 - Cavità orale all’esame clinico. Fig. 3 - Rilevazione dell’indice di placca. Per ordini e informazioni: 011 0463350 / www.tueor.it PARODONTOLOGIA per igienisti dentali Filippo Caruso Gennaro Capaldo Clelia Mazza Sommario dei contenuti: • Anatomia e fisiologia del parodonto • La Malattia parodontale • Classificazione clinica della Malattia parodontale • Gengiviti e parodontiti • Aumenti di volume gengivale • Mobilità dentaria e migrazioni dentarie • Lesioni endo-parodontali • Recessioni gengivali • Esame clinico e semeiotica parodontale • Epidemiologia della Malattia parodontale • Prevenzione e trattamento della Malattia parodontale • Guarigione dei tessuti parodontali • Medicina parodontale • Cenni di terapia chirurgica parodontale • Cenni di implantologia dentale • L’igienista dentale Un libro nuovo e attraente, grazie all’originale veste grafica, che semplifica l’apprendimento della disciplina di Parodontologia, destinato agli igienisti dentali e non solo. Il testo, di facile lettura, rappresenta un efficace strumento didattico, per la caratteristica peculiare dell’utilizzo di numerose immagini cliniche e di grafica tridimensionale, che affiancano il testo scritto.