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Dental Tribune Italian Edition

26 Anno VII n. 7+8 - Luglio-Agosto 2011 Speciale Meeting & Congressi Italian Edition �0 �5 �2�5 �7�5 �9�5 �1�0�0 �0 �5 �2�5 �7�5 �9�5 �1�0�0 �C�R�A�N�E�X��3�D��2�1�0��x��2�9�7 �v�e�n�e�r�d� � ��6��m�a�g�g�i�o��2�0�1�1��1�6�.�2�9�.�0�1 Perché organizzare un con- gresso e un corso di chirurgia implantologica avanzata con dissezione anatomica della boc- ca e piezochirurgia all’Istituto di Anatomia dell’Università di Liegi, patrocinato dall’Univer- sità di Torino e diretto da Luigi Grivet Brancot e da Alain Car- lier? Perché partecipare proprio a “questo” corso, con la miriade di proposte rivolte a professioni- sti in cerca di quel “non so che” per rendere più efficace la prati- ca clinica quotidiana? Vediamo. Liegi, capitale della Vallonia, figlia della Mosa, terzo fiume d’Europa cui la città deve la sua esistenza e prosperità economi- ca, ha uno charme tutto parti- colare. Scrisse Victor Hugo: “In nes- sun altro luogo ho mai visto al contempo un così originale e tenebrosamente affascinante splendore delle composizioni architettoniche”. L’evento è inserito all’interno, nel verde di un vasto complesso universitario di ricovero e cura; l’Istituto di Anatomia consta di una sala settoria attrezzata con I mille buoni motivi per partecipare a Liegi al Corso di chirurgia di Grivet e Carlier 12 tavoli da dissezione e schermi video per seguire l’intervento eseguito dal docente e ripeterlo dopo sul preparato anatomico. Dove sta la differenza? A mio parere nel contesto emotivo ed esperienzale. Essere se stessi e sviluppare consapevolezza è il primo pas- so da compiere per sfruttare al meglio le capacità. Ecco il prin- cipio che ho ricevuto dal corso. La qualità della semplificazio- ne dei casi complessi, mediante impianti elettrosaldati fra loro, è stata una rivelazione pari alla scoperta di un nuovo “modus operandi”. Grazie, quindi, a Loris Gaspa- ri e a Franco Olivieri. O scoprire (grazie a Carlo Maria Soardi e a Giampaolo Avanzino) tecniche alternative al grande rialzo di seno mascellare, eseguite per via crestale. Per molti è stata la scoperta dell’alternativa. Abbiamo visto l’importanza dell’occlusione e la coerenza ed eseguibilitàdelcaricoimmedia- to, dando un calcio alle remore e alla paura d’insuccesso (grazie ad Aldo Santomauro e Sergio Scali). Abbiamo potuto scopri- re (grazie a Riccardo Rizzo e a Fulvio Garretto) che applica- zioni chirurgiche innovative nell’ambito ortodontico, quali il movimento microchirurgi- camente indotto con la tecnica piezochirurgica, sono ancora da considerarsi sperimentali, per costi e benefici sui tessuti ossei e parodontali, rispetto ai risultati ottenibili con le tecniche orto- dontiche tradizionali. Grazie a Giampiero Cordioli abbiamo potuto riflettere sulle gravi atrofie ossee sulle com- petenze diversificate in base alle problematiche e quindi sviluppare più spesso un lavoro d’équipe. Utilizzare con sem- plicità e rapidità (grazie a Ezio Zandanel) gli innesti di emode- rivati, il che porterà ad ottenere una risposta biologica migliore e un evidente risparmio in ter- mini di costi puri, a vantaggio dei pazienti. Un tutor per ogni coppia di corsisti e una postazione dota- ta di fisiodispenser, unità per la piezochirurgia e saldatrice intraorale, il tutto collocato in un’atmosfera coinvolgente crea- ta ad hoc da Grivet, assistito da Angelo Del Pero (un veterano), che ha fatto vivere un’esperien- za unica (anche per chi aveva già partecipato a corsi di anato- mia chirurgica su cadavere). La giornata full immersion inizia con una lezione di Alain Carlier, direttore dell’istituto, sull’anatomia topografica delle regioni della faccia e del collo, tramite l’ausilio di un preparato anatomico fresco. DT pagina 27 Veduta della città di Liegi, Belgio.