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today Expodental Meeting Rimini, 2016

23 Expodental Meeting • Rimini Per ulteriori informazioni e/o iscrizioni chiamare lo 011 3110675 o scrivere a: info@tueorservizi.it Le nuove frontiere della DIPENDENZA TABAGICA e suo trattamento Il corso di formazione a distanza dal titolo rivolto agli operatori della sanità per ottenere i crediti ECM è realizzato in collaborazione con la Lega Italiana Anti Fumo e la società Maxilo Srl di Catania. Il tema principale del percorso formativo è legato alla presentazione delle tecniche di Smoking Prevention and Cessation per la tutela della salute dei fumatori e agli interventi “evidence-based” più utili ed efficaci per ab- bandonare il tabagismo. Relatori Prof. Riccardo Polosa, prof. Pasquale Caponnetto, dr.ssa. Ma- rilena Maglia. ATTESTAZIONE Al superamento del test finale, una procedura guidata ti consen- tirà di conseguire il certificato ECM. PROGRAMMA • L’intervento per smettere di fumare: dallo studio clinico controllato randomizzato al mondo reale • Sessualità maschile, fertilità e fumo • Stato dell’arte su terapie anti fumo • L’influenza dell’efficacia del farmaco nella dipendenza tabagica • Strategie per ridurre il danno del tabacco • Incentivi utili per smettere di fumare • Indicatori genetici per iniziare e smettere di fumare • I social media: i potenziali strumenti per smettere di fumare • Indicatori di successo nell'abbandono del fumo • Interventi per smettere di fumare su pazienti gravi ricoverati, che fumano • Il fumo e l’artrite reumatoide • Come gestire i fumatori che ricadono • Il ruolo delle sigarette elettroniche • Linee guida per smettere di fumare durante la gravidanza e prevenzione delle ricadute dopo la nascita del bambino • Vaccini antifumo COSTO: 150 euro iva compresa* 50 CREDITI ECM CORSO FAD DI ANTITABAGISMO *Il costo per l’acquisto è interamente deducibile al 100%. Rigenerazione della polpa dentale: mito o realtà clinica? Prof. Sandro Rengo, MD, DDS Dean, School of Dentistry, University of Naples “Federico II”, Full Professor of Endodontics and Operative Dentistry; Director of PhD Program in Oral Sciences Dean of Endodontics and Operative Dentistry Division Le tecniche endodontiche rige- nerative prevedono alcune procedure, biologicamente concepite per sostituire strutture dentarie danneggiate, inclu- si i tessuti duri e il complesso pulpo- dentinale. Da qui si comprende come gli obiettivi più ambiziosi della terapia endodontica diventino il mantenimento della vitalità pulpare e la ricostituzione della funzione occlusale attraverso la formazione di dentina di riparazione/ rigenerazione. È ben noto che il complesso pulpo- dentinale è dotato di ampie capacità riparative e rigenerative. In tal senso, le terapie attuali per la patologie della polpa sono attuate tramite approcci con- venzionali, come l’incappucciamento. In questo caso, la proprietà rigenerativa del complesso polpa-dentina dipende prin- cipalmente dalla formazione di dentina terziaria, dentina di reazione e/o dentina ripartiva. Al contrario, un approccio rige- nerativomiraarigenerareildente,oparte del dente, e a rigenerare l’intero tessuto pulpare. Le strategie per la rigenerazione di dentina prevedono tre elementi chiave rappresentati dalle cellule staminali, dai morfogeni (segnali necessari per indurre le cellule a rigenerare i tessuti) e dagli scaffold (strutture che fungono da matri- ci extracellulari tridimensionali capaci di supportare l’organizzazione cellulare e la vascolarizzazione). Durante le ultime decadi, l’intensa ricerca sulle cellule staminali ha fornito importanti informazioni sui processi di sviluppo, fisiologici e morfologici, che governano la formazione, la rigenera- zione e la riparazione di tessuti ed orga- ni dopo un danno. Le cellule staminali sono cellule primitive non specializzate che possono riprodursi senza differen- ziare (self-renewing), e sono capaci di trasformarsi in altri tipi di cellule spe- cializzate attraverso un processo di differenziamento (multilineage diffe- rentiation). Queste cellule si dividono in: staminali embrionali isolate da embrioni allo stadio di blastocisti, che hanno la capacità di dare origine a tutti i tipi di cellule (Pluripotenti); oppure in stamina- li adulte o postanatali, presenti in molti tessuti capaci però di differenziarsi solo in alcuni stipiti cellulari (multipotenti). Le cellule staminali postnatali auto- loghe possono essere prelevate da vari tessuti dallo stesso paziente riceven- te, tra cui il midollo osseo, il sangue periferico, il grasso rimosso con la liposuzione, il sangue del cordone ombelicale. Negli ultimi anni è emersa la presenza di cellule staminali anche nel dente e sono state ritrovate a vari livelli della polpa (DPSCs), nei denti decidui (SHEDs), nel legamento perio- dontale (PDLSCs), nel follicolo dentale (DFSCs) e a livello della papilla apicale (SCAPs). Sebbene le cellule staminali dentali siano una recente scoperta nel campo della terapia staminale e dell’in- gegneria tissutale, risultano molto pro- mettenti non solo in odontoiatria, ma anche nella rigenerazione di altri tes- suti come alternativa alle cellule sta- minali del midollo osseo, poiché hanno un’elevata capacità proliferativa; pos- sono differenziare in odontoblasti, ma anche in osteoblasti, condrociti, cellule neuronali e altri tessuti. Oltre alle cellule staminali, altro ele- mento chiave per la rigenerazione pul- pare sono i fattori di crescita. I fattori di crescita sono molecole solubili che le cellule utilizzano per comunicare tra loro, quindi trasportano segnali e informazioni tra le cellule e verso i tessuti, e possono indurre il differenziamento e la divisione cellulare. Anche questo elemento, così come le cellule staminali, è presente nel microambiente pulpo-dentinale, infatti alcuni fattori di crescita risiedono all’in- terno del tessuto dentinale e, una volta rilasciati, possono indirizzare la differen- ziazione delle cellule staminali pulpari in odontoblasti. Unico elemento chiave introdotto dall’esterno al fine di rigenerare il tessu- to dentinale è rappresentato dagli scaf- fold, che svolgono la funzione di matrice extracellulare artificiale. Gli scaffold possono essere naturali o sintetici e con- sentono l’orientamento tridimensionale e la migrazione cellulare; permettono la diffusione di fattori di crescita; sono bio- compatibili e devono possedere un’ade- guata architettura (micro-nanoporosità). L’architettura delle matrici artificiali è di fondamentale importanza poiché deter- mina non solo l’adesione, ma anche il differenziamento cellulare. In tal sen- so, le matrici più innovative sono quelle nanostrutturate, ottenibili attraverso processi quali l’elettrofilatura (electro- spinning). Applicando tale metodica con tecniche 3D, è possibile ottenere matrici tridimen- sionali su misura con filamenti e pori di precisione nanometrica. In conclusione, numerosi studi in vitro e in vivo hanno avuto e hanno come obiettivo quello di perfezionare le nanotecnologie e le metodiche per utilizzare le cellule stami- nali adulte al fine di sintetizzare tessuti dentari, con struttura e morfologia con- trollabile. Tuttavia, anche se questo cam- po emergente ha un crescente impatto sui pazienti e sugli odontoiatri, ci sono molte sperimentazioni e controlli da rea- lizzare prima di trasferire queste tecni- che dal laboratorio alla poltrona. chiamare lo 0113110675

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